Ti è mai capitato di pensare: “Faccio questo in modo che avrò in qualche modo ragione per non riuscire…” Secondo me la tua risposta è NO! Ma forse incosciamente se guardi dentro di te qualche volta lo hai fatto, anche tu come me… Perché possiamo comportarci in modi autodistruttivo? Perché mi comporto ad esempio nello stesso modo con un nuovo partner facendo gli stessi errori che mi hanno portato all’abbandono del partner precedente?
I motivi principali di comportamento auto-sabotaggio
Secondo me, alcuni fattori fondamentali sono questi:
• La familiarità al “fallimento”. (Perdonami il vocabolo demotivante, ma mi serve per enfatizzare!). Forse siamo così abituati a situazioni negative o circondati da “persone disfunzionali” che è così facile ad un certo punto “mettere un bastone tra le ruote” comportandosi in un modo che peggiora o distrugge qualcosa che in origine era promettente.
• Un bisogno inconscio di esercitare il controllo. Se percepiamo qualcosa che è destinata a fallire perché è “troppo bello per durare”, potremmo progettare il suo fallimento in qualche modo da mantenere un senso di controllo (perché sappiamo e conosciamo come creare il fallimento). • Sensazione di non meritarmi il meglio.
La bassa autostima può spingere la gente a credere che “non meritano” successo o la felicità.
• Cattive abitudini, come bere eccessivamente, fumare, o non gestire i propri stati d’animo o rabbia incontrollata.
• Bisogno di emozioni forti. Potrebbe essere un pomeriggio di perfetta serenità e di punto in bianco, ti metti in uno stato d’animo di silenzio, e inizi a trascinarti le negatività del passato in quanto hai deciso che vuoi soffrire! Improvvisamente, il pomeriggio si trasforma in un campo di battaglia dove le persone che ti circondano sono i tuoi nemici e se semini pioggia raccogli tempesta, ecco che hai distrutto la tua serenità in un attimo. Il desiderio di “emozioni” può assumere diverse forme, non tutte costruttive. Ma sicuramente se le persone sanno che stanno facendo questo, non vorrebberlo farlo!
Sabotando noi stessi ci si affligge inconsciamente?
Le persone raramente comprendono cosa significa sabotare se stessi. Non è in genere una decisione consapevole di rovinare le cose – e questo è un problema. Possiamo essere lasciati con la sensazione: “Perché l’ho fatto?!”
Molti dei motivi rimangono inconsci, che è il motivo per cui auto-sabotatori cronici spesso usano un’attenuante cosciente (o quello che sembrano delle scuse) per spiegare il motivo per cui hanno:
• Litigato con il loro capo e si sono fatti licenziare. • Spezzata un’amicizia con una persona positiva.
• Finito una relazione amorosa.
Se hai sviluppato un apprendimento precoce, in grado di creare l’abitudine di auto-sabotaggio e se ritieni di essere incline a questo tipo di comportamento, allora queste azioni sottostanti potrebbero essere funzionali:
1) Osservare se stessi
Dimentica di giustificare il motivo per cui hai fatto (o non hai fatto) questo o quello; guarda soltanto te stesso. L’adagio “non ascoltare quello che dice la gente, ma guarda quello che fanno” funziona alla grande per comprendere veramente come si è, ad iniziare da sé stessi. Immagina di essere qualcun’ altro il cui in “terza persona” stai osservando. Chiediti: “Quello che ha fatto, a cosa è servito?” e “Cosa guidava il suo comportamento?” Era paura, nonostante, la necessità di avere il controllo su di sé, la necessità di gestire emozioni, o il desiderio di cosa?
2) Ricordare che il successo non è nero o bianco
Fortemente visualizzare (prendere l’abitudine di immaginare fortemente nei dettagli) quanto si vuole ottenere, perché nella realtà, anzi nel conscio, nella razionalità, tutto può essere differente da ciò che il nosto inconscio vorrebbe. Relazioni di interesse, per esempio, non funzionano bene per sempre; alla lunga il tuo inconscio prenderà le distanze. Il successo inteso come la capacità di ottenere ciò che si vuole, non è bianco o nero; è relativo. Quindi ricorda che diventare di successo (in qualsiasi modo) non è così sorprendente quando accade, perché è una parte naturale dell’essere umano – ma l’avere successo può sembrare sorprendente.
3) Non mollare
La gente spesso arriva all’auto-sabotaggio a causa del perfezionismo – se non è perfetto, allora è meglio buttare tutto! Sai qual è il caso più frequente? Le diete! Molte persone si impongono diete rigorose, cercando di perdere peso, ma nel momento in cui hanno una battuta di arresto, crollano le loro idee di perfezione, ed affermano: “Che ca…, ho peccato e quindi al diavolo la dieta, ora mi mangio un bel bigné alla crema!”. Quindi, se hai una battuta d’arresto, non buttare via tutto, puoi sempre addrizzare la mira! Ai miei Corsi comunico sempre che “Finché avrai voglia di provare non conoscerai il fallimento!”
4) Pensare oltre se stessi
La maggior parte di noi non ama considerarsi egoista, ma è anche vero che l’auto-sabotaggio rovina anche il contesto altrui in quanto viviamo sempre in un processo sistemico tra noi e l’ambiente circostante: se cambio io cambia anche il mio ambiente, se cambia il mio ambiente cambio anche io! Pertanto, le persone spesso non considerano questa forma di egoismo quando ci auto sabotiamo. Ma il comportamento è comunque un’azione che interessa anche gli altri, anche se minimamente. Così l’amante che si sente costretto a terminare un grande rapporto fa male all’altro, il padre che sabota le proprie opportunità finanziarie rovina la possibilità di un tenore di vita migliore per i figli e per la propria famiglia, e così via. Una volta che abbiamo l’abitudine di vedere i bisogni del gruppo in un concetto più ampio e non solo per i nostri impulsi emotivi, diventa più difficile sabotare le situazioni.
5) Esplorare la vita
Tutta la vita è un’esplorazione. Immagina ad esempio, se Wilma Rudolph si fosse arresa dinnanzi alla poliomielite ed avesse deciso davvero che non avrebbe mai potuto camminare senza tutori. Essere aperti alla vita significa vedere dove certe esperienze ti porteranno ed accettare apertamente il bene ed il male. Naturalmente, se qualcosa veramente non funziona o che davvero non è per noi, va bene; ma se si ha una certa riluttanza ad esplorare la vita e sperimentare, allora è il momento opportuno per un aiuto. Vivere alla giornata è in qualche modo una decisione, ma se vivi nella ruota come se fossi un criceto, forse è ora il momento per fare qualcosa per cambiare e vivere meglio. E tu sei attento ai tuoi auto sabotaggi?
Dimmelo nei commenti!
Un grande tema, Pierluigi! L’autosabotaggio è molto più diffuso di quanto si possa credere, e ha le forme più svariate. A volte perfino una vita “di successo” può essere in realtà un autosabotaggio.
Complimenti davvero per le riflessioni che solleva il tuo articolo!
Cara Dani,
Si, l’autosabotaggio è veramente un tema caro a tutti. In qualche modo ognuno di noi prima o poi si trova a fare i conti con i propri autosabotaggi! Cosa intendi esattamente quando l’autosabotaggio entra in contatto con il successo?
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Hai dimenticato un motivo fondamentale di autosabotaggio: l’ONNIPOTENZA. E’ un meccanismo di difesa psicologica che, nell’adulto, è disfunzionale: gli impedisce un corretto esame di realtà (offuscando la ragione) fino al punto da “non vedere” le opportunità positive e “perseguire” quelle negative, distruttive, autolesive
Cara Francesca,
Mi fai un esempio pratico di quando l’onnipotenza diventa un meccanismo di autosabotaggio?
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Ai. Un mio collega di lavoro (io sono libera professionista), di recente, si è messo contro tutti per seguire quella che a lui sembrava un’occasione di lavoro ottima solo perché gli davano un ruolo di coordinatore. In realtà, questa occasione di lavoro sembra una vera bufala dove la responsabile è pure stata denunciata per cose scorrette e altre cose negative ancora. Lui si è arrabbiato con me ed altri colleghi che lo mettevamo in guardia e che non lo abbiamo appoggiato favorendo la pubblicità a quella iniziativa. Potevamo farlo ma…a noi era molto chiaro che quell’occasione era sbagliata (non posso essere più precisa per ragioni di privacy, ti dico solo che siamo tutti psicologi). Siamo molto più anziani di lui ed esperti. Lui, per tutta risposta, ha abbandonato una situazione di lavoro che avevamo in comune. Ti preciso che gli avevamo offerto un percorso altamente professionalizzante e, anche se più lentamente, ma la sua immagine poteva “salire” parecchio. Questi “moti” di onnipotenza li aveva già avuti in altre occasioni. Ma non credevamo che gli avrebbero fatto perdere di vista la scelta tra un’ambito di lavoro serio e un lavoro assieme a degli avanzi di galera solo perché gli hanno offerto un ruolo che gli fa gola. Ti è più chiaro ora?
Grazie Francesca per il puntuale e dettagliato contributo. Ora ho compreso meglio 😉
A presto,
Pierluigi D’Alessio
Di nulla. L’autoboicottaggio è un argomento che mi è sempre interessato molto. Complimenti per il sito. Buona settimana. Francesca
Caro Pierluigi, quando dico che una vita considerata “di successo” può essere in realtà un autosabotaggio intendo le situazioni in cui una persona insegue quel che è considerato un successo dagli altri (per esempio un certo tipo di lavoro, di stile di vita, di partner e così via) convinta di farlo perché vuole raggiungere la felicità. Nella corsa verso il “successo” soffoca i suoi autentici bisogni e desideri. Paradossalmente, il successo in questi casi diventa l’autosabotaggio rispetto al raggiungimento della felicitá. Succede spesso alle persone della volontà di ferro. A volte si arriva alla fine di una vita esternamente considerata “di successo”, ma con la terribile consapevolezza interiore di aver fallito. Io la ritengo una dellle forme più subdole di autosabotaggio.
Molto interessante questo aspetto Dani! Grazie per il chiarimento e la riflessione.
A presto,
Pierluigi D’Alessio
Si, davvero molto interessante la riflessione di Dani. Abbraccia una tematica anche più ampia dell’autosabotaggio. Ma questo aspetto ci sta in pieno. Bella questa discussione, ricca di spunti di riflessione più attuali che mai. Complimenti
Grazie a Pierluigi, per gli spunti di riflessione così stimolanti! Comunque, l’onnipotenza di cui parli tu, Francesca, spesso ci “mette lo zampino” nell’autosabotaggio camuffato/occulto a cui mi riferivo io. Sì, proprio bella questa discussione! 🙂