Una delle domande che noi genitori ci facciamo è: “Quando e come parlo di sesso con mio figlio/a?” Tutto ciò è necessario per accompagnare l’educazione sessuale sin dalle prime fasi di quello che Freud ed i suoi seguaci hanno chiamato “sessualità infantile” attraverso l’amore per il genitore di sesso opposto o “complesso di Edipo” (4-6 anni), seguita successivamente dalla separazione e dall’esplorazione del proprio corpo attraverso l’età della ragione o del periodo di latenza (7-12 anni). Ognuna di queste fasi richiede risposte adeguate, come ad esempio garantire durante il periodo edipico che il bambino non sia bloccato dall’amore esclusivo del genitore del sesso opposto.
Il tempo della prima chiacchierata “piccante”, come deve emergere? A volte sembra solo l’inizio dell’imbarazzo per i genitori che si chiedono come rispondere alla straordinaria e potente domanda: “Da dove vengo?” Questo interrogativo è una delle prime questioni poste dal bambino. Alcuni eventi permetteranno di avvicinarsi naturalmente alla questione, come iniziare a prestare attenzione durante il bagnetto alle proprie parti intime. Altra occasione potrebbe essere quando ad esempio mamma è in attesa di un fratellino, e per il bambino, che vive la gravidanza con la mamma, arrivano le prime curiosità e interrogativi dettati dal sapere dove nascono i bambini.
Al contrario, se non affrontiamo l’argomento, può portare il bambino a chiedere altrove (ai nonni, ai suoi amici, in classe, dove può trovare delle risposte non necessariamente corrette o addirittura spaventose per lui).
Poco prima della pubertà, tuttavia è il momento in cui il dialogo merita di essere innescato. Alla fine del “periodo di latenza” di 11-12 anni, è importante spiegare chiaramente il processo sessuale,in quando e’ il periodo pre-adolescenziale dove inizia ad emergere la consapevolezza del proprio corpo.
Ove possibile, lo scambio scorrerà meglio se il padre parla con i maschietti e la mamma alle femminucce, introducendo la fase di grandi cambiamenti dell’adolescenza. E’ più appropriato che un uomo parla a suo figlio su ciò che accadrà. In altri casi, di genitori separati, per esempio, l’attività può essere affidata al padrino del ragazzo, ma questo dipende dalle relazioni sviluppate in passato.
Mai associare disgusto al sesso, indipendentemente dalle nostre credenze e dal nostro passato. Se dici a tuo figlio che il sesso è una cosa sporca, diverrà nella sua mente un’associazione al male. Se si vuole trasmettere valore all’intimità, occorrerà semplicemente trasmettere il senso del pudore, “è il tuo corpo, è intimo, non tutti lo possono guardare”.
L’educazione sessuale è un campo enorme, il bambino impara a conoscere ed esprimere le emozioni e sentimenti, scoprendo il suo corpo. Inoltre, conoscere e comunicare l’educazione sessuale anticipa il rapporto verso la pornografia, senza shock.
Quando la comunicazione è efficace e il rapporto genitori-figli è aperto al confronto, rimane più semplice la prevenzione sugli abusi sessuali, una fonte di ansia per i genitori, sarà più efficace in un ambiente familiare alimentato dalla fiducia reciproca e la libertà di parola. Spesso chi subisce abusi sessuali in giovane età non ha neanche idea di cosa fosse il sesso e può diventare un trauma a vita, subendolo passivamente. Questo è il caso di Marie Collins: “Avevo appena compiuto tredici anni, ed ero nella posizione più vulnerabile di bambina malata in ospedale, quando un prete abusò sessualmente di me. Sebbene sia avvenuto oltre cinquant’anni fa, è impossibile da dimenticare e non posso mai sfuggire ai suoi effetti”.
I genitori a volte sospirano e dicono che è presto per parlare di sessualità, ma in realtà ce ne è un gran bisogno. L’educazione sessuale è sempre stata difficile da impartire, ma dobbiamo ricordare che la verità è sempre liberatoria e ci allontanerà dagli eventuali sensi di colpa futuri.
Trasmettere la sessualità attraverso il collegamento dell’amore e tenerezza è necessario come anche mostrare l’intero processo della nostra splendida vita.
E tu, quando ti sei deciso a parlare a tuo figlio del sesso? Dimmelo nei commenti.
che dici parlare di sesso in modo scientifico è meglio e forse da meno imbarazzo , no ? oppure usando i cartoni animati “siamo fatti così” ? non so’ se lo conosci questo cartone ma secondo me è fatto molto bene e mi potrebbe togliere quelle situazioni di imbarazzo.
Cosa ne pensi ?
Caro Daniel,
E necessario aprire il discorso nel modo in cui il bambino è più ricettivo. Credo però che parlarne apertamente e direttamente escludendo la TV sia di maggior condivisione e chiarezza! Credo sempre di più che la televisione debba essere tenuta sempre di più spenta, favorendo miglior dialogo familiare.
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Ho un bimbo di 16 mesi,è presto per parlargli di qualunque cosa!!!ma mi chiedo come dovrò pormi alle prime domande.Quando bisogna cominciare a spiegare e in che misura?
Cara Valentina,
Vedrai che se riuscirai a prestare attenzione a tutte le sue domande sin dall’infanzia quando arriverà a 12 anni, parlare di sessualità sarà così naturale come dargli una carezza!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Ciao a tutti,
Ho un figlio di 14 anni e non so veramente come arrivare a parlare di educazione sessuale con lui. Ora va alle scuole superiori e sicuramente inizierà a discuterne con i compagni. Vorrei parlarne ma sono troppo imbarazzata come posso fare?
Ciao Franca,
Lascia da parte l’imbarazzo e pensa a quanto possa essere importante confrontarti con tuo figlio sugli aspetti sessuali! Se hai la possibilità coinvolgi tuo marito o partner in questo compito che saprà probabilmente creare maggiore empatia! Coraggio Franca, agisci prima che sia qualcun’altro o qualche altra cosa a decidere per te!
A presto,
Pierluigi D’Alessio