Egoisti“Che egoista che sei!” – è la frase che la maggioranza delle persone vorrebbe evitare sentirsela indirizzare. Facciamo di tutto per non essere additati come egoisti, e molti di noi scadono nell’eccesso del suo opposto: l’altruismo.

E a quel punto di solito ci rendiamo conto che qualcosa “non quadra”, senza che qualcuno ci accusi di essere troppo altruisti (è proprio difficile che succeda!). Sentiamo che c’è uno scompenso, anche quando non ne siamo proprio consapevoli.

La nostra cultura in realtà è un po’ confusa  sulla questione “egoismo”: più a parole tutti condannano l’egoismo, più nei fatti effettivamente lo praticano. E le forme dell’egoismo mascherato o subdolo sono decisamente più problematiche, sia per chi le pratica che per chi ne è il destinatario.

Ma l’egoismo è sempre da condannare? La risposta è “No”. Come in tutte le altre cose, c’è egoismo ed egoismo. A noi, esseri umani, tocca sempre affinare la capacità di discernimento.

L’egoismo si potrebbe descrivere come l’atteggiamento o il comportamento finalizzato al perseguimento del proprio interesse. E qui sono possibili le più svariate sfumature: Limito gli interessi del prossimo? In che misura li limito? Arrivo a danneggiarli o mi limito a ignorarli? Lo faccio sistematicamente, o solo in alcune occasioni? Curo solo i miei interessi in tutti gli ambiti della vita allo stesso modo, o solo in alcuni?

Come sempre, il “giusto” sta nell’equilibrio. E’ chiaro che occorre arrivarci all’equilibrio… ma senza dubbio fattibile con un bel lavoro su se stessi!
Hai presente l’espressione “sano egoismo”?

Ecco, il sano egoismo ci permette di vivere. Ci permette di perseguire i nostri obiettivi. Ci permette di nutrirci e di esprimere quel che è la nostra unicità. Senza una dose di sano egoismo non possiamo affermare il nostro “Io”. E, paradossalmente, non possiamo neanche essere altruisti. Che ci piaccia o no, non possiamo dare agli altri se non abbiamo dato a se stessi.

Il sano egoismo consente di raggiungere l’autenticità, il rispetto per se stessi, l’appagamento, la cura della propria persona, lo sviluppo delle proprie potenzialità, l’autostima ed anche l’amore per se stessi. La crescita personale non può proseguire se non ci prendiamo energie, risorse, spazio e tempo per crescere. Il sano egoismo “scatta” come un dispositivo di protezione quando siamo troppo assorbiti dagli altri, concentrati sulle loro esigenze, sia per il dovere che per il piacere (cioè perché ne hanno effettivamente bisogno o perché noi  ci sentiamo gratificati nel farlo): succede molto spesso nelle relazioni affettive e nel ruolo genitoriale. Pensare sempre e solo agli altri produce i danni quanto pensare sempre e solo a se stessi.

Chi non ha fatto sufficiente spazio nella propria vita per il sano egoismo, al primo tentativo di “cambiare rotta” si scontra con un ostacolo, nella nostra cultura potentissimo: il senso di colpa. E questo ostacolo viene spesso e volentieri amplificato da chi ci circonda, con metodi manipolativi più o meno palesi. Quindi, attenzione a quella frase “terribile” dall’inizio di questo articolo (“Che egoista che sei!”): in realtà il più delle volte è un tentativo di manipolazione e va tradotta come “Provo rabbia verso di te perché non stai facendo quello che io voglio!”.

Potrebbe aiutare un semplice esercizio per un certo lasso di tempo: quando qualcuno vi dice “Sei un egoista!” rispondere semplicemente “Sì”. All’inizio potrebbe essere difficile pronunciare quelle due lettere (ne so qualcosa!), ma ne vale la pena fare lo sforzo: si tratta del premesso di essere se stessi.

Per chi invece ha grande familiarità con l’egoismo e riconosce di saper curare fin troppo bene i propri interessi, quando gli viene indirizzata la stessa frase forse dovrebbe farsi qualche domanda per capire se il suo non sia andato oltre il “sano egoismo”. La crescita personale comincia col farsi le domande! E la vita è una questione di equilibrio.

E tu? Che rapporto hai con l’egoismo? Aspetto i tuoi commenti!