La sindrome del pensiero accelerato è un tipo di ansia il cui sintomo più notevole si verifica quando un eccesso di informazioni, attività, preoccupazioni e pressioni sociali possono accelerare la mente con un’intensità molto insolita.
Con il fenomeno diffuso della convivenza con i cellulari ed essere sempre pronti a rispondere alle varie notifiche, nei prossimi anni sentiremo parlare sempre più frequentemente di questa modalità di sviluppo di questa sindrome ansiosa.
Uno degli studiosi che ha analizzato il problema di questo disturbo è il medico Augusto Cury, il quale assicura che si tratta di una condizione che colpisce così tante persone da poter essere considerata “il male del secolo”.
In cosa differisce dagli altri tipi di ansia?
Alcuni dei tipi più comuni di ansia sono il disturbo d’ansia generalizzato, la sindrome di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo e l’ansia post-traumatica, tra gli altri.
In generale, hanno origine da conflitti, perdite, crisi, abusi o frustrazioni. Tuttavia, la sindrome del pensiero accelerato da corsa ha la sua genesi nello stile di vita attuale delle persone, che è molto stressante e frenetico.
Quali sintomi?
Tra i sintomi principali ci sono difficoltà a dormire o difficoltà ad addormentarsi, risvegli stanchi, disturbi intestinali e perfino aumento della pressione sanguigna.
Se a quanto sopra si aggiungono mal di testa o dolori muscolari, potrebbe essere un indicatore che il cervello è sopraffatto da pensieri e preoccupazioni eccessive.
Per quanto riguarda le manifestazioni psichiche, potrebbero esserci irritabilità, difficoltà a gestire la frustrazione e convivenza con persone che conducono una vita più lenta.
Potrebbero esserci anche mancanza di concentrazione e deficit di memoria.
Secondo quanto sopra, molti di questi sintomi si ripetono e sono molto comuni in altri tipi di ansia, ma come accennato in precedenza, la sindrome del pensiero frenetico non implicherebbe traumi precedenti.
Ci sono studi che lo confermano?
Secondo lo psichiatra brasiliano si tratta di una sindrome che colpisce persone di ogni cultura ed età. “Tra il 70% e l’80% degli esseri umani, compresi i bambini, presentano manifestazioni di questa sindrome. È senza dubbio il male del secolo, più della depressione, ha dichiarato alla BBC.
“L’era digitale ha già causato gravi sconvolgimenti e deterioramenti nella qualità della vita socio-emotiva in tutti i popoli e le culture moderne”, aggiunge Cury.
Tuttavia non ci sono ancora studi che lo confermino. L’attività professionale si è basata principalmente su oltre 20mila consulenze psichiatriche e vari corsi di formazione per professionisti. Inoltre, ha scritto più di 3.000 pagine sul processo di costruzione dei pensieri.
D’altra parte, non esistono nemmeno statistiche, quindi questa Sindrome si basa più sull’esperienza di questo e di altri professionisti, quindi dovremo aspettare ulteriori prove e pubblicazioni su riviste scientifiche per continuare ad approfondire questo argomento.
E tu, soffri del pensiero accelerato? Dimmelo nei commenti