Spesso sentiamo dire le frasi tipo “Ma quello è un narcisista!”, “Ti stai facendo i selfie come un narcisista”, “È da narcisista comportarti così!”, “Ami te stesso come un narcisista!”, “Sei un egoista, un narciso!”, “Ti stai facendo notare, è da narcisisti!” e così via, attribuiendo al narcisismo un’accezione esclusivamente negativa quando non di un vero e proprio disturbo.

Specialmente nella cultura occidentale, la società è molto criticata per il narcisismo che si lega al culto dell’immagine, della bellezza fisica come unico valore, al possedimento dei beni materiali come status symbol, alla tendenza di mettersi sempre al centro dell’attenzione a prescindere dal contesto, al successo inteso come vanto, al potere come forza distruttiva e di sopraffazione sul prossimo.

In realtà, non è proprio così: c’è narcisismo e narcisismo.

Esiste il narcisismo sano e il narcisismo patologico. Queste due categorie vanno ben distinte e sono molto diverse, con conseguenti accezioni molto diverse. Metaforicamente si potrebbe dire che il narcisismo sano sia l’impulso verso la vita mentre quello patologico tende verso la morte.

Il narcisismo è un elemento indispensabile e necessario nello sviluppo sano della personalità, in quanto permette la formazione e l’espressione di un’identità unica, qual è ciascuno di noi, o almeno sarebbe auspicabile che ci sia. Ben diverso è il narcisismo che va oltre questo, ed anzi indica proprio la mancanza di uno sano sviluppo della personalità.

Non è sempre semplice determinare quali tratti indichino un disturbo di personalità narcisistico e quali tratti siano dei semplici confini tra sé e il resto del mondo, tra l’altro indispensabili e sani.

Il narcisismo può essere considerato un continuum che va dallo stile di autoapparezzamento e autovalorizzazione (anche in virtù dell’adattamento alla società in cui si vive, proprio per poter convivere in maniera funzionale con gli altri), fino al disturbo narcisistico di personalità a livello patologico, che semplicemente calpesta il prossimo.

Vediamo alcune differenze tra il narcisisimo sano e quello patologico:

– Ciascuno di noi ha bisogno di “sguardo” del mondo, di sentirsi riconosciuto e amato come persona nella sua unicità, e questo fa parte del narcisismo sano: senza la dose giusta del narcisismo non possiamo riuscirci. La dose di narcisismo che tutti naturalmente abbiamo è essenziale per agire proattivamente nella vita: ottenere dei buoni voti durante il percorso formativo, preferire un avanzamento di carriera piuttosto che rimanere passivi, curarci nell’aspetto fisico, conquistare il partner che ci faccia felici, permetterci di godere dei piaceri della vita.

– Il narcisismo sano sviluppa la capacità di un individuo di mantenere un equilibrio dinamico tra il proprio Io (amore per se stessi) e gli altri (amore per gli altri), che in alcune fasi difficili della vita può essere compromesso.

– Il narcisismo sano è alla base di una buona autostima: è presente un sano orgoglio, nel senso che si è in grado di prestare la giusta dose di attenzione alle proprie esigenze (sia fisiche che psicologiche), ma allo stesso tempo si sa nutrire la stessa forma di attenzione per l’altro e le sue esigenze.

– Il narcisismo sano permette il rispetto di sé: consente di assecondare alcune caratteristiche indispensabili per progredire come quella di essere ambiziosi, competitivi, saper prendere il proprio spazio, saper usare punti di forza e vantaggi per raggiungere i propri obiettivi.

– Il narcisismo sano crea la base per credere in se stessi, nelle proprie abilità e capacità, saper essere audaci, determinati e decisi al momento opportuno (e saperlo anche cogliere), ed anche saper assumere il ruolo di leader quando la situazione lo richiede, saper persuadere gli altri quando si tratta di portare avanti una giusta causa.

– Il narcisisimo sano permette di usare la propria intelligenza al meglio per dare alle ambizioni la possibilità di un esito positivo.

– Il narcisismo sano ci dà il permesso di valorizzare la nostra bellezza, sia fisica che interiore, e di presentarla al mondo, di condividerla.

– Il narcisismo sano crea la base per l’empatia verso il prossimo: solo se si conoscono bene i propri bisogni, emozioni, ambizioni, aspirazioni e ci si impegna a fondo a rispettarli e valorizzarli, si può anche riconoscerlo negli altri e dargli spazio.

Quando l’investimento su di sè diventa eccessivo si va verso il disturbo narcisistico di personalità:

– Il narcisismo patologico crea un senso grandioso di importanza: esagerare i risultati o talenti (falsandoli), aspettarsi di essere notati come superiori, pretendere un’eccessiva ammirazione, trasmettere la sensazione che tutto ci sia dovuto.

– Il narcisismo patologico è indice di una bassissima autostima, anche se può sembrare il contrario: in realtà è stata creata e perpetrata un’immagine idealizzata di se stessi, che ha la solidità di un castello di carte. Non ci si ama per quello che si è, non ci si rispetta, né soddisfa i propri bisogni autentici (anche perché neanche si conoscono).

– Il narcisismo patologico fa sì che le persone appaiono vanitose, arroganti, presuntuose, quando non esibizioniste ed egocentriche, che tendono a dominare le conversazioni senza lasciare lo spazio di espressione agli altri.

– Il narcisismo patologico fa sì che si diventi permalosi e ipersensibili alle critiche, con conseguente impossibilità di cambiare in meglio semplicemente perché non si riesce ad arrivare alla consapevolezza che ci sia qualcosa da migliorare in se stessi.

– Il narcisismo patologico crea dei pessimi comportamenti a livello interpersonale: la tendenza ad essere intolleranti verso il prossimo, la tendenza di sfruttare gli altri per raggiungere i propri fini, soddisfacendo le fantasie eccessive di successo illimitato, potere, fascino, bellezza (che spesso non c’è in sostanza, per soppraelencata mancanza di consapevolezza su cosa ci sia da migliorare).

– Il narcisismo patologico ostenta la sicurezza, che in realtà non c’è: spesso umiliando gli altri e cercando di sminuire i loro successi e negare le loro qualità.

– Il narcisismo patologico fa fiorire l’invidia verso gli altri e i loro successi, con conseguente sdegno, rabbia, insolenza e disprezzo nei loro riguardi.

– Il narcisismo patologico produce quasi totale mancanza di empatia: l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro, comprendere i suoi sentimenti, rendersi conto di provocare la sofferenza con il proprio comportamento.

– Il narcisismo patologico porta a non saper amare, non saper prendersi cura dell’altro: si tende a trattare gli altri come oggetti da usare secondo i propri bisogni, per poi abbandonarli quando non sono utili (e magari riprenderli senza pudore alla prossima occasione di convenienza). Anche se il comportamento sociale a livello superficiale può essere piacevole (specialmente se l’intenzione è quella di sedurre), non va oltre la superficie per rispondere agli altri in modo veramente empatico; inoltre, finito il momento di convenienza, finisce la piacevolezza verso l’altro e si passa in un attimo alla freddezza glaciale o alla totale indifferenza.

– Il narcisisimo patologico inoltre può essere anche occulto: ben mascherato e diverso da come solitamente lo immaginiamo. Non sono tutti egocentrici, grandiosi e fastidiosi per l’attenzione eccessiva rivolta a se stessi, ma ci sono anche quelli sono inibiti e perfino ostentano il criticismo verso i narcisisti vistosi e continuamente cercano l’approvazione dagli altri per capire se hanno fatto la cosa giusta o sbagliata. Sono contraddistinti dalla facilità ai sentimenti di vergogna e umiliazione.

E tu? Come te la cavi con il proprio narcisismo? Dimmelo nei commenti!