Negli articoli precedenti ho trattato come scrivere un curriculum e come vestirsi al colloquio di lavoro, ma ora parleremo di come superare il colloquio di lavoro ed arrivare al nostro obiettivo: l’assunzione!
Ci sono molte cose che si possono fare, innanzitutto dobbiamo togliere parte della pressione e cercare di ritrovare la serenità come se parlassimo ad un amico/a, pensa che chi avrai davanti è soltanto una persona come te ma con un ruolo diverso in quel momento.
I selezionatori non solo valutano se siete abbastanza abili per quel impiego, ma spesso valutano se ti adatteresti perfettamente all’azienda o alla persona che sarà sopra di te.
La tua personalità è anche una grande alleata per il tuo colloquio di lavoro e può fare la differenza.
Ecco alcune delle piccole cose che si dovrebbe prestare attenzione soprattutto durante un colloquio di selezione.
Usa un tono di voce chiaro durante le risposte, semmai alza un poco il tono piuttosto di rischiare che ti venga chiesto di alzare la voce. Evita di masticare chewingum o caramelle durante il colloquio. Inoltre, non parlare in gergo dialettale durante il colloquio e comunque cerca di contenerti, risulteresti poco professionale e maleducato.
Ecco i punti fondamentali per raggiungere l’idoneità a fine colloquio:
Dimostra fiducia.
Non si può avere ad un colloquio un atteggiamento disfattista o scoraggiante. Prima di incontrare il tuo selezionatore fai delle visualizzazioni mentali di auto motivazione e stai attento a come ti parli . Allo stesso modo non è funzionale trasmettere un eccessivo self marketing che in questa fase non sarebbe credibile e quindi controproducente.
Sii sicuro delle tue abilità.
Senza apparire troppo presuntuoso o narcisistico. Devi trasmettere all’intervistatore la tua adeguatezza alla posizione di lavoro ambita. Dovresti cercare di far emergere quasi per caso (ma tu sai bene che non lo è) le tue realizzazioni e successi nelle esperienze del passato, pur rimanendo un umile. Elenca le tue realizzazioni e successi in breve senza andare troppo nel dettaglio. Questo aspetto ti suonerà scontato, ma non si può mai ottenere nulla senza che in qualche modo non si faccia dell’autopromozione.
Comprendi che il linguaggio del corpo gioca un ruolo importante nella prima impressione per mostrare fiducia agli altri. Prova a sederti praticando una buona postura, e mantieni il tuo capo verso l’alto elevandoti di almeno 2 centimetri.
Mantieni un atteggiamento positivo.
Quando parlo di atteggiamento positivo non intendo dirti che devi convincerti che va tutto bene e che se ridi il mondo ti sorride! Ma il tuo sorriso e il tuo sguardo aperto verso le persone rappresentano una tua caratteristica positiva per comunicare efficacemente col prossimo, provare per credere!
Mantieni il contatto oculare.
Questo aspetto è un fattore molto importante, specialmente quando uno di voi sta parlando con l’altro. Non interrompere il tuo interlocutore e fai finire il discorso. Non essere evasivo quando ti fanno una domanda, anche se la ritieni personale o riservata, rispondi sempre, senza mentire. L’obiettivo del selezionatore è verificare le tue reazioni agli imprevisti, la tua fiducia, la tua sincerità. Se stai guardando in giro per la stanza gli oggetti dell’intervistatore, apparirai disinteressato o addirittura non credibile.
Non criticare mai la concorrenza e i tuoi ex datori di lavoro, è controproducente! (Questo punto è fondamentale perché troppo spesso io stesso durante il mio lavoro ho ascoltato purtroppo di tutto!).
Il tuo linguaggio del corpo.
Abbiamo toccato questo argomento perché si dovrebbero avere a mente alcuni degli errori più comuni che molte persone fanno quando stanno parlando agli altri.
Elenco alcuni punti comuni che si dovrebbero evitare quando si è seduti di fronte al selezionatore:
• Evitare di agitarsi mentre si parla al tuo intervistatore. Essa mostra una mancanza di fiducia in se stessi.
• Evitare di mordere le labbra quando si parla. Dà l’impressione che tu sia una persona eccessivamente tesa e nervosa.
• Non sedersi con le braccia incrociate, perché ti fa apparire chiuso e scostante.
• Non alzare le spalle quando ti viene posta una domanda che non sei sicuro. Prendi un secondo per pensare alla tua risposta. Alzando le spalle si dà l’impressione che non si conosce la risposta.
• Non rispondere con cenni del capo e scuotendo la testa. Usa parole per rispondere alle domande, non essere logorroico, ma evita risposte monosillabe (SI e NO). Argomenta le tue risposte.
• Cercare di arrivare ben riposati prima del colloquio, soprattutto se il colloquio è al mattino. Non si deve sbadigliare di fronte all’intervistatore. Penserà che la situazione sia diventato noiosa per il candidato.
Vai al colloquio pensando che sei li per offrire qualcosa e non per impietosire l’interlocutore di fronte, evita di dire “accetto qualsiasi cosa, basta lavorare” perché di solito le Aziende non assumono per pietà ma perché vedono nel candidato ideale una persona che può fare in modo eccellente il suo lavoro.
In molti casi, svolgere un colloquio è molto simile ad effettuare una vendita, solo che invece di un prodotto, ti stai commercializzando te come persona, è un po’ come conquistare una persona .
E’ importante andare alla selezione conoscendo tanto circa la società che sta cercando il personale, al fine di presentare con fiducia le tue abilità e l’esperienza in maniera coinvolgente e con convinzione. Conoscere il tuo potenziale datore di lavoro può dare un vantaggio rispetto a quanti altri tuoi concorrenti magari non hanno avuto tempo e voglia di approfondire, è come avere un asso nella manica da tirare fuori quando occorre.
Ora sai qualcosa di più rispetto a prima, non ti rimane che andare al prossimo colloquio con la consapevolezza che è soltanto una questione di tempo per arrivare al tuo nuovo lavoro!
consigli utili e condivisibili da selezionatrice.
una domanda tipica da colloquio è l’elencazione di 3 pregi e 3 difetti. In questi casi cosa si deve rispondere per non sembrare troppo disfattista o eccessivamente pieno di sè? io mi sono trovata spesso in imbarazzo e in difficoltà nel rispondere a quella domanda.
@daniela,
Ciao Daniela, sicuramente è una delle domande più usate in selezione perché da una parte si misura la propria autovalutazione del candidato e dall’altra si verifica la propria chiarezza personale. Non a caso ma spesso i candidati fanno fatica ad elencare 3 pregi e 3 difetti, e ancora peggio quando si iniziano con i difetti e si fa fatica ad elencare i popri pregi. Daniela, la prossima volta che ti capita preparati bene i tuoi 3 pregi e comunucali e poi passa ai 3 difetti cercando di tirare fuori sempre degli aspetti propositivi.
In bocca al lupo!
crepi… mi sa che presto ne avrò proprio bisogno.
Grazie dei consigli!
Complimenti Pierluigi! Bell’articolo e ottimo blog. Questo argomento del colloquio di lavoro è veramente utile per i giovani che come me si trovano sempre più spesso a fare colloqui di lavoro e non avere mai dei parametri di riferimento sul possibile esito o meno!
Sei da ammirare, bravo!
@Graziella,
Grazie per i complimenti ma cerco soltanto di diffondere il più possibile ciò che credo! Seguici ancora che nei prossimi articoli parleremo nello specifico di PNL e sono molto interessanti.
Un abbraccio!
non ci può dare un consiglio su quali siano i 3 pregi e i 3 difetti vincenti in un colloquio? sa come è, uno è disposto a tutto pur di giocarsela bene!
grazie mille
@Massimo,
Sono sicuro che se ci pensi un poco riesci a tirare fuori dalla tua mente i 3 pregi della tua persona e i 3 difetti. Consiglio che ti posso dare è si propositivo anche sui tuoi difetti e non negativo. Soltanto con la vera convinzione di ciò che diciamo riusciamo a comunicare agli altri il nostro vero messaggio che viene non dalla bocca ma dal cuore!
Un abbraccio, Pierluigi D’Alessio
Per Massimo,
Chiedere 3 pregi e 3 difetti come consigli quando sono aspetti completamente soggettivi e personali mi sembra falso e squallido!!! Devi essere sincero quando parli di aspetti così personali, solo così apparirai come sei!
Tiziana, HR recruiter
Grazie Tiziana, non volevo essere squallido ma solo provocatorio, ma vista la tematica, allora come mai (come recruiter dovresti saperlo) in tutte le aziende incontro puntualmente gente “pazza”, “psicolabile”, “instabile”?. Non sarà che durante i colloqui queste persone non sono mai sincere e che forse andrebbero analizzate da uno psicologo prima di assumerle?
saluti
complimenti pierluigi!
questo tuo articolo su come superare il colloquio di selezione si colloca molto in alto nella mia personale graduatoria di materiale da leggere e consultare negli anni e offre numerosi spunti di riflessione sul mondo del lavoro della gestione delle risorse umane in generale.
ti propongo uno spunto: cosa fare se dall’altra parte troviamo un selezionatore un po’ troppo invadente con le domande, sbircia sotto la gonna o addirittura ci prova apertamente? io vado sempre vestita bene ai colloqui ma non penso per questo di dovermi scusare con nessuno! eppure mi capitano situazioni spiacevoli con selezionatori uomini, invece con le donne spesso si crea una sorta di competizione/gelosia che non riesco proprio a comprendere! cosa ne pensi?
@Amanda,
Credo fermamente che se un professionista abbia un atteggiamento di questo tipo probabilmente professionista NON lo è. Come nella vita anche nella selezione del personale si possono incontrare delle avversità! Quando andrai ai prossimi colloqui ti invito a cambiare prospettiva e non pensare a chi hai dall’altra parte e come ti potrà giudicare dal tuo modo di vestire ma sii coerente con il tuo pensiero che vorrai comunicare e fatti apprezzare per quello che vuoi essere e cerchi di essere! Se poi ti rendi conto che dall’altra parte ci sono delle avversità, sii felice di accettare la sfida del farti assumere per la tua attinenza alla posizione di lavoro ricercata e per le tue capacità.
Buon fine settimana!
Per Massimo,
Chiaramente nelle aziende ci si accede attraverso tanti canali e aggiungo e sottolineo purtroppo a volte non propri etici come raccomandazioni e conoscenze. Poi, bisognerebbe analizzare sotto quali schemi si giudicano delle persone psicolabili o pazze!
Ciao
@Tiziana sei certa che in un colloquio di lavoro è preferibile far trapelare chi veramente siamo? secondo me bisogna vendersi al meglio e cercare di andare incontro alle aspettative di chi ci troviamo di fronte, senza apparire falsi e servili OVVIAMENTE. Tra l’altro è quello che suggerisce Pierluigi se non sbaglio! E’ cosi Pierluigi?
@jucas,
Certamente dobbiamo venderci al meglio però dobbiamo anche essere a nostro agio in quella situazione, altrimenti non siamo credibili ed è meglio essere completamente se stessi. Nella vita come nel colloquio di lavoro tutti i successi sono dettati dalla nostra abilità che in qualche modo è paragonata alla vendita non di un prodotto ma di noi stessi! Pensiamo a quando abbiamo conosciuto il partner/la partner, non ci siamo in qualche modo dovuti vendere? Per fare ciò ci vuole l’abitudine e l’allenamento…
ciao pierluigi complimenti per il blog è fatto molto bene in modo professionale e tecnologico! visto che ormai sei un guru sull’argomento vorrei farti una domanda anche io: quanto ritieni importante in un colloquio di lavoro saper dimostrare di conoscere le lingue e in particolare l’inglese? pensi che può essere rilevante anche ai fini dell’aggiornamento professionale? tu cosa consigli per impararlo e CRESCERE in questo senso?
@carletto,
Ciao Carletto,
Grazie per i complimenti al sito!
Anche io non posso che non essere d’accordo con chi sostiene di imparare la lingua inglese! Ad un colloquio di lavoro, a secondo del profilo e dell’azienda, è sempre di più un requisito essenziale! Se ti capita prova a vedere quanti sono gli annunci di lavoro in cui richiedono la conoscenza della lingua inglese e vedrai che sono la maggioranza!
Per quanto riguarda l’aggiornamento professionale è importante almeno 2 settimane l’anno recarsi all’estero ed esercitarsi con la lingua straniera.
Buona serata!
Pierluigi D’Alessio
Ok Pierluigi. Tu cosa consiglieresti in pratica per raggiungere l’eccellenza nella conoscienza dell’inglese? fare corsi? vedere dvd originali? andare all’estero??
@carletto,
Certamenente credo che per apprendere al meglio qualsiasi cosa sia necessario “calarsi dentro” ed effettuare dei corsi intensivi full immersion. Sicuramente fare dei soggiorni all’estero è l’ottimale, ma soltanto integrando tutti gli strumenti si può creare valore aggiunto (film in lingua, corsi, conversazione con turisti stranieri).
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Non ditemi che c’è gente che crede ancora a queste cose. Guerre di psicologia inversa da 4 soldi. Si sa bene come si seleziona e in base a quale convenienza dell’azienda. Non si può valutare una persona in 5 minuti, a dimostrazione di questo tante persone assunte si dimostrano sul lavoro e nei rapporti assolutamente il contrario di quello che in 5 minuti di colloquio riesce a carpire il selezionatore. L’azienda manda via il selezionatore? Quindi l’analisi nel colloquio non è attendibile al 100%.
Anzi , signor selezionatore lei riesce a capire se quando una donna dice di essere single e non impegnata lo dice davvero o perchè altrimenti non si viene presi in azienda???
@Alessandro,
Ciao Alessandro, dopo 15 anni di ricerca e selezione del personale ti posso assicurare che la maggior parte delle persone viene a colloquio senza una strategia e commettendo errori banali che pregiudicano l’esito della selezione.
Sei libero di non credere nell’efficacia dell’articolo e fare le tue scelte ma se questo sito ha successo è perché quasi un migliaio di persone lo ritiene positivo e provano interesse e giovamento da ciò che scrivo.
Però sarebbe interessante capire secondo il tuo punto di vista in base a quale convenienza l’azienda seleziona?
Inoltre, raccontaci se vuoi, che tipo di colloquio e posizione era per aver sostenuto una selezione in 5 minuti?
Per quanto riguarda la tua ultima domanda, credo che non sia corretto discriminare una donna se impegnata. Chi lo fa non è professionale anche perché non c’è nulla di male ad avere un partner, anzi è la naturale evoluzione del genere umano.
A presto,
Pierluigi D’Alessio
Ciao Alessandro,
Ma allora dicci tu cosa consiglieresti ai ragazzi che cercano lavoro e non lo trovano?
A volte criticare è facile ma proporre soluzioni è sempre una cosa ardua e difficile.
Tiziana HR Recruiter
Non faccio fatica a credere che ci siano persone che si presentino in maniera inopportuna e inadeguata ad un colloquio. Forse per la mia formazione (Ingegneria) e per alcuni corsi di comunicazione che ho seguito in facoltà sbaglio a pensare che tutti sappiano più o meno cosa dire e come porsi. Ma già quello credo debba essere un primo filtro e la naturalità delle persone deve essere la chiave principale di selezione.
Gli interesse di un azienda nell’ assumere questo o quello possono essere diverse. Tralascio il discorso raccomandazioni poichè preferisco allontanarmi dalla superficialità negli argomenti.
A partire dalla natura dei contratti proposti, lontananza geografica, situazione sentimentale, sgravi fiscali ecc.
Mi fa sorridere quando penso alla risposta giusta da dare durante il colloquio(non tecnico) pensando alla psicologia inversa. Evitare le braccia conserte, dire di essere capaci di lavorare in team e per un unico obiettivo, fare sport di squadra e non individuali sono cose che chi ha una minima istruzione conosce.
Per la questione discriminazione della donna, il selezionatore può essere anche poco professionale, ed è evidentemente l’azienda che da certe indicazioni, ma rimane il fatto che solo lui può dire si o no e nessuna donna si permetterebbe di avere una discussione in merito durante un colloquio.
So che queste problematiche le conosce bene e credo fermamente che ogni persona, che sia un selezionatore o un responsabile ru, non vorrebbe mai discriminare in tal senso, ma il sistema azienda ora purtroppo funziona cosi nella pura e squallida ottica di risparmio e max produttività.
Con stima Alessandro
Ciao Tiziana, non credo proprio che la situazione attuale sia frutto di colloqui sbagliati, figuriamoci.
30 anni fa durante il boom economico il contesto era certamente diverso e meno competitivo ma i colloqui erano puramente conoscitivi. Le aziende hanno assunto senza grandi seghe mentali e in 20 anni hanno costruito un paese ed un economia straordinari.
Ciao Alessandro,
Noto con piacere un’analisi un po’ meno generalista di come si presenatava prima. E’ vero che prima si assumeva ad occhi chiusi e non esisteva neanche la funzione Risorse Umane ma i tempi sono cambiati e quindi occorre cavalcare il cambiamento in ogni ambito.
Sicuramente era più semplice vivere 30 anni fa che ora!
Ciao a tutti,
Tiziana
Ciao Pierluigi, mi permetto di scriverti per avere un consiglio da un professionista
Di recente ho sostenuto un colloquio per un impiego che mi interessa molto
Durante il colloquio ho fatto il giro dell’azienda e parlato molto. Il selezionatore sembrava interessato a me , ma ha anche detto che devo “convincerlo”.al termine mi ha riferito di dover vedere ancora altre persone e decidere
Vorrei chiederti: a questo punto posso ancora fare qualcosa per “convincerlo”? Se si, cosa?
Grazie
Ciao Andrea,
Assolutamente No. Una volta uscito dalla porta dell’azienda non è assolutamente consigliabile ricontattarlo per fornire altre informazioni. Sarebbe controproducente Andrea. Insegno sempre ai ragazzi a prepararsi bene al colloquio, proprio per allenarsi a fare i passi giusti in quel momento e non in altri!
Ti lascio un altro post che può interessarti:
https://www.crescita-personale.org/domande-che-devi-conoscere-per-superare-un-colloquio-di-lavoro
Tienici aggiornato ok?
Un abbraccio!
Pierluigi D’Alessio