come essere forte

Qui siamo davanti ad uno degli aggettivi che più spesso ci si sente pronunciare in riferimento a se stessi o agli altri: “Sii forte! Devo essere forte! Siamo forti! Ehi, sei forte!” …pare che sia una delle qualità più desiderabili in un essere umano. Infatti non si sente spesso dire, per esempio, “Sii sensibile!” – per non parlare poi dell’accezione negativa che ha sovente l’esclamazione “Quanto sei emotivo/a!”

“Sei troppo forte” e “Sei troppo sensibile” hanno la stessa forma linguistica e, presi separatamente, entrambi gli aggettivi sicuramente sono valutati come positivi.

Tuttavia, si avverte sempre un certo rimprovero alla sensibilità o all’emotività (quasi fossero le malattie) e una indubbia lode alla forza.

Ma che cosa vuol dire veramente essere forte?

Fisicamente parlando, si tratta dell’essere una causa capace di modificare qualcosa: indurre lo stato di quiete o di moto di un corpo (fermarlo o spostarlo), o di deformare un corpo.

Psicologicamente parlando, per una persona forte si intende di solito chi è sicuro e confortevole nella propria pelle, ma ancora più spesso chi influenza gli altri o se stessi con il proprio comportamento. Così il concetto di “forte” viene facilmente confuso con quello aggressivo quando non ostinato e prepotente (anche nei confronti di se stessi!). La forza di volontà è collegata alla capacità di realizzare ciò che vogliamo. Ma in che modo?

L’unica vera fonte di forza viene dalla nostra connessione con se stessi, dalla quale nasce la consapevolezza di che cosa vogliamo davvero, e l’intensità con cui lo vogliamo.

Quando siamo connessi con la nostra interiorità, è un gesto di forza esprimere un sentimento provato. È un gesto di forza ammettere di sentirsi vulnerabili o fragili. La prepotenza nei confronti di se stessi o degli altri nasce dalla prepotenza verso il proprio sentimento di debolezza. Attenzione: sentimento. Uno stato momentaneo.

Uno dei più grandi errori che facciamo è identificarci con gli stati temporanei. Così una lacrima ci sembra la dichiarazione di resa, una sconfitta ci sembra la battaglia persa, l’incontro con una nostra paura ci sembra il decreto di codardia. E cadiamo in errore di negare tutto. E ci indeboliamo perché vogliamo essere forti. Vogliamo essere “tutto d’un pezzo”, paradossalmente spezzettandoci.

Una persona che sa che cosa vuole davvero è inarrestabile; non nel senso della distruttività per ottenerlo, ma nel progredire costantemente verso ciò che desidera, nello scegliere continuamente quello che avvicina alla meta, nell’essere paziente quando le cose faticano a realizzarsi, e nell’accettare la contrarietà o disapprovazione degli altri senza farsi influenzare negativamente. Questa è l’intensità dello vivere.

Una persona che sa cosa vuole non ha bisogno di nuocere agli altri per ottenerlo. Spesso si è distruttivi perché ci si sente “costretti” ad essere forti.

La forza si misura dalla capacità di plasmare la propria realtà (ovvero la propria vita), formandola come vogliamo noi, e non deformandola o deformandoci come crediamo di dover essere, secondo gli altri (le aspettative, l’educazione, le credenze limitanti, l’esperienza pregressa, i doveri, i sensi di colpa…).
L’autostima è direttamente legata alla forza interiore: più realizziamo ciò che vogliamo ed esprimiamo ciò che siamo, più aumenta. Compare naturalmente quando ci diamo il permesso di esistere, quando ci accettiamo completamente.

E tu? Che rapporto hai con la tua forza? Come la vivi? Ti senti forte quando esprimi l’emotività? Racconta nei commenti!