In questo periodo, trovare un lavoro, o dopo aver perduto il precedente, o semplicemente per avere un desiderio di miglioramento o per iniziare la tua vita lavorativa, è un processo che a volte ci fa ottenere dei risultati desiderati nel medio-lungo termine (1-2 anni), anche se a volte, l’attesa può essere più lunga del previsto. In questi casi, quando la nuova occupazione tarda ad arrivare, è molto importante mantenere un atteggiamento ottimista e pensare positivo.
Affidati a persone a te più vicine e studia una strategia e pianificazione, unite al buon senso, saranno le migliori garanzie di successo. Tieni a mente che la disperazione e le precipitazioni non sono mai buoni consiglieri.
Pertanto ecco le 5 “lenti” che possono aiutarti a vedere più da vicino il tuo prossimo impiego:
1- Bandisci i pensieri negativi.
Se la perdita dei posti di lavoro spesso viene associata ad un fallimento con una serie di sentimenti negativi, tutto ciò, richiede più tempo del previsto per trovare un nuovo lavoro e può essere una fonte di profonda preoccupazione e anche di disperazione. È quindi importante essere consapevoli che questo è da evitare, soprattutto etichettarsi degli aggettivi negativi “Sono un fallito!“, e qualsiasi tipo di pensiero negativo. Pertanto, gestire gli stati d’animo, è fondamentale! Arrivare a ridurre l’autostima è pericolosissimo! Nessun senso di colpa o ansia, può aiutarci! Invece, è molto importante essere in grado di organizzarci per ottimizzare il tempo che spendiamo per trovare un lavoro, magari applicando il principio di Pareto.
2- Prenditi il tempo per scrivere la tua lettera di accompagnamento e il tuo curriculum.
Scrivi, aggiorna e adatta il curriculum vitae, se necessario, in base alle offerte di lavoro che ci sono e alle tue esperienze. Per progettare un piano d’azione realistico metti giù degli obiettivi in base al tuo potenziale.
3- Evita di sprecare tempo e fatica.
Non rispondere a caso ad offerte di lavoro che non si adattano al tuo profilo. In primo luogo, perché sarai scartato dai selezionatori, e in secondo luogo perché, probabilmente, emergerà scarsa motivazione nell’impiegare una posizione non corrispondente alle nostre esperienze e sarai scartato negli step di colloqui.
4- Dai molta attenzione al mercato nascosto.
A volte, il mercato del lavoro ti offre molte più possibilità rispetto a quelle che appaiono negli annunci. In parallelo, vi è un “mercato nascosto” che comprende tutte le società che possono assumere personale, ma non hanno pubblicato annunci. Pertanto, anche se non sappiamo chi potrebbe avere bisogno della nostra collaborazione, è importante attivarci. Per fare questo, è sufficiente utilizzare qualsiasi elenco telefonico tradizionale o su web, paginebianche, guida monaci e selezionare le imprese in base al settore, alle dimensioni, alla localizzazione. Questa è un’azione che richiede tempo e pazienza, ma, se ben pianificata, può dare ottimi risultati.
5- L’importanza di creare una rete.
Ad oggi c’è qualcuno che ancora crede che non sia importante comunicare bene per convincere qualcuno ad assumerti? Io credo fortemente che noi tutti comunichiamo in ogni momento della giornata, anche se non apriamo bocca, pertanto, timidezza a parte, è utile diffondere la nostra ricerca di lavoro e persuadere chi ci circonda ad attivarsi per nostro conto: amici, parenti, familiari, ex colleghi, vicini, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, gruppi di aggregazione cattolici o laici, ecc. Più persone sanno che siamo in procinto di cercare un lavoro, più probabilità ci sono di andare incontro a delle opportunità, può essere molto utile per raggiungere il nostro scopo.
Fondamentale in questo momento, come mai in precedenza, per sviluppare relazioni, sono le partecipazioni ai social network come Linkedin, Viadeo, Facebook, Twitter, Google plus. Su internet i rapporti si costruiscono proprio come nella realtà: con educazione, disponibilità di tempo e condivisione di idee, interessi e punti di vista. Spesso gli scambi più frequenti avvengono proprio con persone che già si conoscono, magari soltanto di vista o superficialmente.
Importante è fare una selezione accurata dei contatti con cui si è realmente interessati a costruire un legame, invece che trovarsi immediatamente disponibili ad accettare una qualsiasi richiesta di amicizia inoltrata da chissà chi, ma la scelta è soggettiva.
Se cercare lavoro con i social network ti entusiasma, ma, allo stesso tempo non sei disposto a rinunciare all’occasione che ti viene offerta di avere un grande pubblico in ascolto, allora puoi destinare Facebook, Google plus e Twitter agli amici, conosciuti e meno conosciuti, e decidere di aprire su LinkedIn e Viadeo, un profilo network professionale.
Se sei alla ricerca di un lavoro, circondati di persone che ti diano supporto, non solo affettivo ma anche morale e attivo, facciano da coach, cioè, ti aiutino a pianificare una strategia con la quale tu possa trovare nuove strade da seguire e idee per lo sviluppo. Se, pensandoci bene non ti venisse in mente nessuno, sono a tua disposizione, per qualsiasi dubbio. Il “brainstorming”, come quello usato nei campi creativi può essere anche di grande successo al momento della strategia per la ricerca di un impiego.
In ogni caso, è importante non perdersi d’animo, tenere sempre il morale alto, e tenere a mente che trovare un lavoro su misura è un processo che dovrebbe essere fatto con la serenità, senza pressioni o fretta, ove possibile.
Ciao Pierluigi e grazie per il tuo post. Veramente utile, soprattutto la parte di fare rete!
Ciao, Germana
@Germana,
Grazie Germana, seguimi ancora che la vera rete la facciamo tutti noi ora che siamo migliaia!
A presto,
Pierluigi D’Alessio
sono assolutamente d’accordo sul rimarcare l’importanza del pensare positivo e della rete di comunicazioni, cose da mantenere vive anche nei momenti meno facili.
Ma forse occorrerebbe anche poter dare delle indicazioni su alcuni dati importanti come ad esempio: quale è la media di tempo che occorre oggi per ritrovare un lavoro dopo averlo perso e quale il tempo massimo di disoccupazione che può essere considerato fisiologico e non preoccupante per un ex lavoratore ( specie se si è in mobilità o in cassa integrazione e quindi la perdita di lavoro non dipende certo da qualche personale mancanza o cattiva qualità)? Quando il tempo passa e il nuovo lavoro non arriva e i problemi pratici sono sempre più pressanti è difficile mantenere un pensiero positivo.
@anna m mastrelli,
Anna, è fondamentale per tutti noi non focalizzarsi su ciò che è demotivante ma su ciò che è incoraggiante. Ti faccio un esempio, se accendi la tv, e guardi il prossimo telegiornale, sono sicuro al mille per cento che ti daranno delle informazioni negative e demotivanti, le quali avranno come unico effetto quello di trasmetterti tristezza! E sai come reagisce il nostro cervello quando è in uno stato di tristezza e paura? Con lo scoraggiamento e la demotivazione a rassegnarsi, a trovare delle scuse e giustificazioni per non avere risultati!
Le statistiche sono necessarie per gli analisti e per chi deve lavorarci con i numeri! Per noi che vogliamo andare sempre avanti, continueremo a camminare, finché crederemo che davanti a noi può esserci il meglio, con la consapevolezza che la vera felicità è nel viaggio e non nella meta!
Credo che per trovare lavoro, occorra, oggi più che mai avere degli obiettivi e fare un piano strategico. Tu hai pensato a questo?
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Concordo con l’affermazione “ci fa ottenere dei risultati desiderati nel medio-lungo termine” ed è l’idea che mi sta mantenendo ancora attiva. Mi trovo in questa posizione da tre anni circa, dopo aver perso il lavoro di insegnante nel settore pubblico, ho cercato di capire e indagare dove avrei potuto utilizzare le mie competenze ed i miei titoli per continuare a lavorare comunque, anche se non nel settore dell’istruzione pubblica. Laurea in lingue, diploma di pianoforte, corsi di educazione musicale, … in una regione che non offre molte opportunità per questi titoli (Friuli Venezia Giulia).
Alla fine ho realizzato circa cinque eventi nell’arco di due anni (sono creativa, ho sempre avuto la passione di scrivere, ideare eventi e spettacoli), insegnato musica&inglese, ma non è ancora quello che sto cercando e non mi ha dato ancora il giusto riconoscimento economico. Quindi quest’anno ho provato l’ammissione per il corso di composizione musicale in Conservatorio a Udine, per seguire l’ispirazione che, vorrei, mi desse le soddisfazioni, il riconoscimento ed il guadagno economico che sto cercando. Il tutto tenendomi aggiornata sulla situazione economica e gestendo l'”azienda familiare” (educazione delle mie figlie, comprensiva di accompagnamento, quasi tutti i pomeriggi, ai corsi di musica e sportivi per entrambe).
Di fatto di lavoro ne ho, anche molto, ma, lasciando perdere il lavoro nell’azienda familiare che ripaga con le soddisfazioni dei figli (che, ringraziando il cielo, non mancano), quello che delude è il “non guadagno” per tutto il restante lavoro che svolgo utilizzando i miei titoli.
Se ha qualche consiglio: ben venga! Può anche inviarmelo al mio indirizzo di posta elettronica: patricia.saponara@gmail.com
@Patricia,
Innanzitutto grazie per la tua esaustiva e breve analisi. Ultimamente, ricevo molte richieste di consulenza da parte di Udine, probabilmente, a conferma da ciò che dici.
Ti scriverò in privato, visto che mi chiedi di parlare di te.
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Ciao Pierluigi, sono Valentina. Ho letto il tuo articolo e mi sono ritrovata molto in quello che hai scritto. Sono laureata in architettura, ho lavorato per un lungo periodo negli studi, riuscendo sempre a cavarmela. Da settembre dell’anno scorso però c’è stato il declino. Il settore dell’architettura è ricco di professionisti e non è semplice riuscire a fare parte in modo continuativo di uno studio e ancor meno di un’azienda (almeno per quella che è la mia esperienza). In questi mesi ho alternato la ricerca del lavoro da “architetto” a lavoretti per riuscire a sopravvivere. Cerco sempre di avere dei pensieri positivi perchè penso che se ci si prioietta in questo modo si sblocchino degli ingranaggi che permettano al progetto di realizzarsi. Non è sempre facile rimanere positivi. Ci sono giorni buoni, dove ci si organizza e si cerca un’uscita dal tunnel della disoccupazione e quelli meno buoni dove si cade nella tristezza. Importante è riuscire a ritrovare fiducia in se stessi e avere accanto delle persone che ti sostengano.
Il tempo “libero” che ho oggi lo vivo come un dono. Posso dedicare la giornata a cercare lavoro, ma anche a reinventarmi e cercare di realizzare un sogno, un progetto di scrittura che ho sempre avuto e in cui ora credo più che mai. Coltivare le amicizie, non isolarsi serve tantissimo. Trovo che anche lo sport sia un gran toccasana.
Grazie per l’articolo che hai scritto e grazie per il tempo che dedicherai a leggere il commento.
buona giornata
Valentina
Grazie Valentina per il tuo interesse e apprezzamento. Hai trasmesso la tua energia, anche se ci sono delle avversità nella tua vita, tieni il morale alto, hai interessi diversi e progetti: brava! Mi piace il tuo modo di vedere il tempo libero come un “dono”, molto incoraggiante a vivere il presente!
Se hai dei progetti di scrittura, mettili in atto e diffondili a tutti, quando e se sarà il momento!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Buonasera a tutti!
Secondo me la vera felicità risiede nell’atteggiamento positivo e nell’affrontare la vita con determinazione.
I sogni servono proprio a questo, a darci la spinta ed a migliorarci.
Ovviamente alla base ci deve essere la preparazione e la voglia di mettersi in gioco.
Per combattere la crisi del mercato del lavoro bisogna essere motivati, sapere dove si vuole arrivare e costruire un network di relazioni lavorative e di amicizie che aiuta sempre.
Il passaparola è molto potente!
Fulvia
@Fulvia,
Ciao Fulvia, sono d’accordo con te, la felicità è nell’atteggiamento mentale.
Per trovare lavoro oggi, è diventato fondamentale fare network reale e anche virtuale sui social network, del resto il vantaggio di internet è anche questo, fantastico!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Confortanti le tue parole. E pensare che in questi ultimi otto anni ho pensato solo a studiare e a formarmi per poter cambiare la mia vita professionale. Hai presente il classico “colpo di coda?”. Peccato che, proprio ora, che sto giungendo al termine (a quarant’anni suonati), in un momento di crisi economica e anche in un momento delicato della mia vita, non possa godere delle mie passioni. Ma come diceva Rogers, bisogna avere fiducia nelle persone. E poi sperare nella “capacità negativa della mente” per superare gli ostacoli, qualunque essi siano. Eh, però che fatica!… Forza e coraggio!
Grazie ancora delle tue parole 😉
A presto.
@Deborah,
Grazie a te Deborah, bellissimo commento, mi hai trasmesso la determinazione per arrivare al tuo obiettivo! Non pensare alla crisi (vedrai che ogni anno ci sarà qualcosa che non va!), prendi il momento delicato della tua vita come una sfida che devi vincere, per te stessa e il tuo benessere!
Dai un occhiata al report “Allenati alla felicità” per riscoprire un modo diverso di vedere la stessa cosa e fammi sapere!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Buonasera a tutti, la mia esperienza lavorativa e’ molto deludente: sono laureata da 7 anni, abilitata come commercialista, ma con pochissimi clienti. Sono 5 anni che insegno, ma non essendo abilitata (perche’ sono 7 anni che il governo non prevede un percorso abilitante) insegno in una scuola paritaria gratis, per acquisire un punteggio che non so se servirà’ mai. Faccio concorsi pubblici continuamente, passo le prove scritte, ma non l’ora le, quest’anno finalmente e’ partito il tfa per poter conseguire l’abilitazione all’insegnegnamento. Io l’ho provato a Macerata (sono di Napoli) ma alla fine ho rinunciato perché’ ho un bimbo di 3 anni, e poiché’ si parlava di un percorso abilitante riservato a chi gia
Ciao Marina,
Comprendo il tuo rammarico ma devi insistere. La differenza tra le persone di successo e le altre che non lo sono, è che le prime riescono dove gli altri mollano! Da quello che scrivi e dal fatto che sei sul mio sito significa che sei giovane, sveglia, determinata. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già dentro di noi: la nostra mente!
Continua con la libera professione se ti gratifica, se vuoi aumentare i clienti, associati e aumenta la socializzazione professionale. Iscriviti a corsi di formazione di crescita personale, frequenta persone che possono potenzialmente fare al tuo caso: circoli sportivi, camera di commercio, società di eventi, associazioni di categoria, confesercenti, confcommercio.
Marina, fatti questa domanda: Come posso aumentare i miei clienti?
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
La strada lavorativa che a me più sta a cuore è l’impiego pubblico (lei dirà questo è uno schema mentale che non aiuta!!), ma sono 7 anni che vivo, da precaria, questo mondo, e quello sarebbe il mio sogno, anche perchè nel privato ci sono stata e qui (al sud) si è solo sfruttati e mortificati.
Io sto aprendomi delle possibili strade lavorative in modo comunque fiducioso e con tutto l’impegno che ho; sapendo che il mio dovere è appunto seminare nel giusto modo, ma anche cercando di fortificarmi alle possibili “sconfitte” lavorative (data la situazione lavorativa del paese, i possibili “meccanismi nascosti”).
Il problema è che non sempre l’ottimismo ci accompagna, soprattutto se poi vedi parenti che riescono ad ottenere quel che vorresti, nonostante non hanno mai studiato, non conoscendo il sacrificio (mi riferisco a mia cognata che ci
ha messo 10 anni per prendersi una laurea, perchè si svegliava alle 13, sempre servita e riverita, non ha mai fatto un concorso, mai una prova, si immagini che la tesi glielo scritta io, eppure dopo 3 mesi dalla laurea fa il lavoro dei suoi sogni, è insegnante).
Come è possibile ciò, non è vero che i sacrifici sono ripagati nella vita, io e mia cognata ne siamo l’esempio eclatante!!
Inoltre il problema per me è anche che io e mia cognata viviamo molto vicino, ed essendo anche una persona ben poco sensibile, ad ogni concorso mi chiede come è andata, mi devo giustificare del perchè non l’ho passato (giustamente lei che nella vita ha avuto tutto ben servito su un piatto d’oro che ne sa della difficoltà delle prove della vita…), oppure davanti agli altri (e solo lì, perchè altrimenti se ne frega!) dice frasi del tipo “… anche tu meriti di realizzarti come me, di ottenere ciò che meriti!!”… Ma che ne sa dei meriti, dei sacrifici.
Io la vivo male questa situazione, questa vicinanza… queste frasi, o forse sono le attribuisco un significato sbagliato, forse sono invidiosa… o è lei troppo disattenta (da premettere che quando lei non prendeva gli esami
all’università lei mentiva agli altri dicendo che invece era stata promossa e io non l’ho mai contraddetta, mai messa in imbarazzo!)
Mi dica sono io che sono invidiosa? E in tal caso come faccio a non rimanenerci male dei commenti, del confronto con lei, visto che non la posso evitare?
O è lei disattenta? E in tal caso cosa faccio?
Mi consigli lei?
Poi considerando che ho una bella famiglia e non ho un reale bisogno economico di lavorare, a volte penso che bisognerebbe semplicemente amare quel che si ha senza inseguire sogni che sono solo chimere e trovare la mia realizzazione, la mia soddisfazione nel ruolo di madre e moglie che mi è stato affidato!! Cosa me pensa!!
Cara Marina,
La chiusura del tuo commento mi piace molto di più del corpo centrale ma per arrivare alla felicità tutti noi dobbiamo fare il nostro percorso! Approfondisci alcuni articoli scritti in passato che trovi sul blog di crescita-personale.org: invidia e i vampiri di energia!
Fatto ciò rimani focalizzata sui tuoi obiettivi, assumi l’atteggiamento mentale giusto del vincente, metti giù il tuo piano di azione scritto!
Queste 3 azioni sono il riassunto di 100 corsi di formazione di crescita personale!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio