Non c’è alcun modo per descrivere la grandezza del dolore provato dopo la morte di una persona cara e ancor di più quando si tratta di qualcuno a te molto vicino, come un figlio, il coniuge o tua madre/padre.

Inizia così un periodo di grande tristezza e si vivono diversi passaggi che alla fine guariscono l’anima, ma non eliminano il vuoto.

La morte di una persona molto cara dovrebbe essere una delle esperienze più devastanti di una persona che può vivere e ci sono tantissimi ostacoli all’accettazione della scomparsa. Sembra che tra te e la persona scomparsa si sia tagliato un legame, tutto così improvviso e senza un minimo di preparazione psicologica, tutto di difficile accettazione.

Camminare di nuovo
Il dolore colpisce tutto il corpo, inevitabilmente diminuendo la forza di continuare la routine quotidiana, la fatica e la volontà di vivere tendono ad essere messe in discussione. In questa fase, ogni persona vive a suo modo, e il dolore che senti sembra che debba essere provato soltanto da te e nulla può farti “distrarre” dal provarlo. E’ il tuo dolore e purtroppo non comprendi come gli altri possano aiutarti.

Ma la cosa importante è che tu abbia un supporto necessario per camminare di nuovo, per riprendere la tua vita, anche per rispetto di chi non c’è più che vorrebbe vederti felice.
Tieni a mente che questo processo può durare una vita se non decidi di “lasciare andare”, ma alla fine dovrai accettare quello che è successo e trovare la pace, quanto meno per sopravvivere. Questa fase è caratterizzata anche per l’ascesa e la caduta di emozioni, dalla gestione degli stati d’animo. Pertanto, la prima cosa che puoi fare è vivere giorno per giorno e perseguire la guarigione con calma, senza pressioni dall’esterno, occorre riconciliarsi con la vita di nuovo.

Ogni anno, lo stesso dolore
Anche se è possibile avere dei miglioramenti progressivi per molti mesi, non aver paura di cadute rovinose, sono inevitabili come compleanni o anniversari da ricordare con tristezza, perché fanno parte di un passato terreno che non c’è più. A questo punto, il dolore emergerà con la stessa intensità, se non lo hai mai affrontato ma saprai gestirlo se hai soltanto imparato a convivere con esso. C’è un proverbio che dice: “Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a cavalcarle!”

Il lutto
Ognuno ha il proprio cordoglio nel proprio modo di essere e di credere, ma ci sono alcuni parametri che sono importanti per fungere da guida quando arriverà il momento che ti chiederai come sopravvivere al dolore. Per fare questo, la prima cosa non è impostare la scadenza, ma vivere il presente, il qui ed ora. Questo processo psicologico di accettazione della scomparsa, deve fare il suo corso, a seconda della tua forza e caratteristiche personali per superare il momento di depressione. In secondo luogo, è importante esternare i sentimenti, e non giudicarti che anche se non piangi, non stai soffrendo. Anzi, al contrario, non dobbiamo chiudere il dolore, perché prima o poi finisce per esplodere, colpire il corpo e la mente. Se vuoi stare da solo e piangere fino asciugarti gli occhi, puoi farlo, è una tua scelta. Infine, utilizza tutte le risorse necessarie per aiutarti a vivere con il tuo dolore, sia attraverso gruppi di sostegno psicoterapeutico, pastorale, la lettura e così via.

Le fasi del dolore
Ci sono alcune fasi del processo di lutto che tendono a ripresentarsi nella maggior parte dei casi, e sono:

1 – Prevenzione

Una anestesia emotiva, un rifiuto della vita che ci circonda, un modo per evitare la nostra riflessione sul presente e continuare a vivere il passato che impedisce l’accettazione della perdita. E’ un vero e proprio shock ed è quello che vogliamo vivere. In questa fase, non si agisce razionalmente ma emotivamente e quindi è completamente uno stato d’animo che si prova.

2 – Conforto

Questo passo è il più difficile, più complesso e duraturo. E’ il momento in cui si inizia ad accettare la realtà. In questa fase molte persone parlano del loro cuore e della loro anima, e il dolore si acutizza. Possono accadere delle pseudo-allucinazioni che possono farti sentire una persona malata, ma in realta è soltanto ciò che il tuo cervello vuole vedere.

3 – Reset

C’è un graduale ripristino dei sensi e della consapevolezza del mondo reale.

Dove trovare aiuto
Non è facile uscire da solo per la perdita di una persona cara, quindi è importante che ci affidiamo ad altri per raggiungere l’equilibrio e ritrovare l’armonia familiare.
In molte città ci sono dei gruppi di sostegno, cattolici e laici. In alternativa se vuoi io ci sono!