Quando si parla della creatività, la maggior parte delle persone la collega esclusivamente all’arte ed alle creazioni artistiche il cui ruolo è esclusivamente estetico (fondamentalmente quello di abbellire). Tra i creativi sono considerati solo gli artisti, o comunque le persone di talento, originali, sensibili, “strane” e poco pratiche. La creatività è annoverata tra le cose che non servono e con le quali “non si campa”.

Ma è proprio così?

In psicologia la creatività è definita come un processo intellettuale diverso rispetto al processo logico. Il sostantivo italiano “creatività” viene per la prima volta registrato solo nel 1951. L’aggettivo “creativo” compare nel 1406. Il verbo “creare” deriva dal latino, ma ha le radici nel sanscrito e greco, con il significato di “dominatore, colui che fa, che crea”, con l’estensione anche a “anche a fare dal nulla, generare, formare, istituire, allevare, educare, ammaestrare, formare”.

Già queste definizioni allargano molto l’odierno luogo comune sulla creatività, sottolineando anche l’atto pratico, di fare, addirittura di dominare.
J.P. Guilford, iniziatore degli studi sull’intelligenza creativa, ha individuato 9 fattori principali che la caratterizzano: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, flessibilità di principi, originalità nell’ideare, capacità di sintesi, capacità di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze, ampiezza del settore ideativo, capacità di valutazione.

Come vediamo, ci sono molte caratteristiche alquanto pratiche, appartenenti anche a quello che consideriamo il pensiero logico. È una capacità, ed anche produttiva. Il pensiero creativo consiste nell’affrontare problemi adottando nuove prospettive, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative ed efficaci in qualsiasi ambito di applicazione, individuando connessioni nuove e utili a generare conclusioni nuove a partire dalle informazioni disponibili.

Ha molto in comune con il concetto dell’uscire dalla zona di comfort, di cui ne abbiamo già parlato.

E non è per nulla solo una dote innata ma qualcosa che va coltivato, sviluppato e fatto crescere attraverso gli stimoli dell’ambiente. Richiede tenacia, applicazione e pratica costante. Che voi ci crediate o no, quelli comunemente considerati dei “geni” (poco pratici) possiedono proprio queste caratteristiche, in maniera molto accentuata.

La creatività nasce dall’azione, lo dice la parola stessa: cre-attività. Una delle sue caratteristiche principali è la disponibilità di imparare dal fallimento e di esplorare le strade nuove.

Va da sé la conclusione che si tratta di una capacità tutt’altro che inutile nella quotidianità, a partire dalla vita di tutti i giorni fino alla carriera professionale e il business, di qualsiasi ambito si tratti. I benefici pratici, materiali, sono innumerevoli; chiunque vuole emergere dalla massa ha bisogno di potenziare proprio questa capacità.

Da 1 a 10, quanto sarebbe utile avere la capacità di fare qualcosa in modo diverso dagli altri? Nel risolvere problemi quotidiani, nelle relazioni, nella concorrenza lavorativa…

Vediamo 7 strategie utili a potenziare la creatività:

1. Ottimismo – un pessimista difficilmente ricomincia o supera il fallimento senza arrendersi;
2. Mentalità aperta – via i pregiudizi e l’atteggiamento che il modo in cui abbiamo finora fatto le cose sia il miglior modo;
3. Motivazione – se non troviamo il nostro “perché” non riusciremo a trovare la forza motrice per applicarci a tentare i modi nuovi di fare qualcosa;
4. Fiducia – senza quella non abbiamo la forza necessaria a sostenerci nell’incertezza della ricerca di qualcosa di nuovo;
5. Assenza di abitudinarietà e controllo – se non “molliamo la presa” difficilmente lasceremo lo spazio per far emergere qualcosa di diverso;
6. Contatto con realtà più diverse possibili – omogeneità appiattisce la creatività e rinforza la convinzione “si fa così e basta”;
7. Rilassarsi – con lo stato d’animo colorato di ansia, paura, pressione e stress eccessivo il pensiero tende a ridursi a lavorare “in riserva” ovvero in modalità “pilota automatico”, tutt’altro che innovativo.

E tu? Cosa ne pensi della creatività nella vita quotidiana? Dimmelo nei commenti!