Spesso nelle chiacchierate sentiamo dire che questa o quella persona ha un carattere forte, e cercando di approfondire cosa si intende per carattere forte il più delle volte si sente elogiare l’essere “duri”, inflessibili, intrattabili, persino arroganti e prepotenti.
Come se prevalere sugli altri, magari anche mancando di rispetto all’essere umano con cui si ha a che fare, fosse il segno e la dimostrazione di forza.
Forse non è esagerato affermare che tutti vorrebbero essere forti: quale bambino non ha pronunciato almeno una volta questa frase?
È la stessa cosa che poi gli adulti desiderano, anche se non lo dicono più apertamente.
La complessità della vita contribuisce a far nascere questo bisogno: fin dall’infanzia ciascuno di noi si scontra con le “batoste” di varia intensità, dalle disgrazie ai piccoli dispiaceri, dalle paure alle necessità di proteggere l’integrità del corpo, dalle delusioni ai danni o le perdite, dalle sconfitte agli impedimenti di avere o fare qualcosa di agognato, dai dolori fisici ai dolori emotivi. Insomma, a nessuna età la vita ci risparmia le sfide da superare.
Quando ci sentiamo minacciati da circostanze difficili siamo tutti vulnerabili, ovvero ci rendiamo conto di poter essere feriti.
Generalmente si può trattare di ferite fisiche o emotive. Tra le due, quelle emotive sono più temute, anche se a livello logico spostiamo l’attenzione su quelle fisiche: apparentemente temiamo più per l’incolumità fisica, e di conseguenza il genere umano è più ricattabile e manipolabile usando questa minaccia (anche se può non essere esplicita, anzi spesso non lo è) o la promessa di protezione.
L’essere umano è in realtà sia fragile che forte. Escludere una di queste dimensioni toglierebbe l’essenza stessa dell’umanità. Saper far convivere con entrambe è l’arte da coltivare nell’arco di tutta la vita.
L’ambizione di voler essere soltanto forti in realtà nasconde la paura della fragilità.
Quando si ha paura della fragilità si tenta di allontanarsi e di disprezzare tutto quel che si associa ad essa, amorevolezza e gentilezza in primis. Ma il carattere forte, inteso così, in realtà è un carattere rigido; è rigido non è forte, ma molto suscettibile alle rotture.
Così nell’immaginario collettivo si è formato un pregiudizio, riscontrabile quotidianamente dovunque, che essere amorevole equivalga ad essere debole, con conseguenti danni per le relazioni di tutti i tipi e a tutti i livelli.
Ma è proprio così? Vediamo 7 spunti per riflettere sul concetto di essere amorevole:
1.Le persone amorevoli sono più coraggiose: hanno vissuto innumerevoli volte le delusioni e le ferite e nonostante ciò trovano la forza di rischiare di esprimere l’affetto, non avendo nessuna certezza del tipo di risposta;
2.Le persone amorevoli sono consapevoli che la vita non offra certezze, che non è possibile avere la certezza dell’affetto stesso, ma hanno la forza di superare la paura dell’ignoto (una delle paure più grandi dell’essere umano, ne abbiamo già parlato in alcuni post);
3.Essere amorevole significa avere fiducia: nella vita, negli altri e in sé stessi: avere fiducia richiede lo sforzo consapevole e la decisione ferma;
4.Essere amorevole equivale a dare, senza pretendere qualcosa in cambio: questo presuppone la ricchezza interiore;
5.Essere amorevole significa osare a rompere gli schemi della società, che elogia i “duri”, i distanti, gli indifferenti, gli arrivisti a tutti i costi;
6.Essere amorevole presuppone libertà interiore: autodeterminazione del proprio comportamento a prescindere dal comportamento altrui;
7.La gentilezza e l’amorevolezza richiedono un grande autocontrollo, inteso come capacità di non farsi condizionare e trascinare dalle provocazioni di agire offensivamente, violentemente o con cinico disinteresse verso l’altro essere.
Altro che essere deboli: amorevolezza è segno di grande forza mentale ed emotiva. Chiaramente, non comporta obbligatoriamente effusioni o tenerezza: si può anche porre un limite, opporre a qualcosa o qualcuno o redarguire con amorevolezza. Questo richiede una grande elasticità di carattere che scaturisce dal discernimento delle sfumature di ogni situazione.
E tu, riesci ad essere amorevole? Raccontati nei commenti!