Qualche mese fa Michele ci è riuscito: ha adottato un figlio! Molti dei nostri amici si sono chiesti: “Perché adottare un bambino?”

Le ragioni che portano i futuri genitori ad adottare un bambino possono essere molteplici. In molti casi, scelgono l’adozione dopo aver cercato per molto tempo di concepire un figlio naturale senza successo.

Per altri, si tratta di allargare una famiglia già costituita da bambini “naturali”. Più frequentemente, alcune coppie decidono di adottare un bambino, perché non possono avere figli biologici, una gravidanza. Ma c’è un motivo essenziale che unisce tutte le coppie, il desiderio! Il desiderio di prendere un bambino da amare, curare, e di fornire al nuovo figlio una famiglia, trasmettere dei valori, accompagnare il suo apprendimento e aiutarlo a diventare grande.

Dire che l’adozione di un bambino è quello di mostrare soltanto amore e generosità verso di lui, offrendogli una vita piacevole e appagante sarebbe riduttivo per qualsiasi genitore, non è un animale domestico che serve a colmare il nostro senso di solitudine.

Adottare è una possibilità per i genitori di accogliere questo bambino che hanno desiderato, non dimenticando però, che poi diverranno una famiglia allargata con compiti e regole.

Adottare, in primis, è comunque una scelta di vita prima di una buona azione! L’adozione non è banale, essa coinvolge la vita di una coppia, un figlio, una famiglia intera. Ecco perché questa decisione è spesso deliberata.

Prima di poter pienamente incontrare ed abbracciare il bambino atteso, è importante per alcuni genitori essere in grado di rinunciare ad avere un figlio naturale.

Quando i genitori decidono di adottare un bambino, il loro approccio è spesso accompagnato da un vero e proprio piano per il nuovo arrivato. Infine, se i genitori “scelgono” l’adottato, hanno avuto il tempo di immaginare il bambino che vogliono: hanno poi sviluppato l’immagine di un bambino biondo o moro, di un bambino italiano o straniero, un bambino o di una bambina, un infante o un bambino un po’ più grande.

Ma chi può adottare?

In Italia, la legge stabilisce che “L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale, e tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto e che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare.”

Rispetto all’età, la legge afferma che: – la differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni; – la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l’altro.

Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo. Se vuoi approfondire vai sulla Commissioneadozioni.it

Adottare, è ancora oggi un percorso lungo, complesso ed arduo.

In breve occorre passare per queste fasi:

1. Dobbiamo in primo luogo rivolgerci al Tribunale dei Minori e presentare la domanda di adozione

2. La fase di “indagine”. Ricevuta quindi la domanda di adozione, presentata dai coniugi aspiranti, i Tribunali per i Minori, verificati i requisiti di massima, dispone l’esecuzione (art. 57 L. 184/1983) di adeguate indagini da effettuarsi tramite i servizi sociali ASL e gli organi di pubblica sicurezza. L’indagine dovrà riguardare in particolare: a) i motivi per i quali i futuri genitori intendono adottare un minore; b) l’attitudine e capacità ad educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l’ambiente familiare; c) la personalità del minore; d) la possibilità di idonea convivenza. Si accetta di essere valutati da psichiatri, assistenti sociali e altre figure che lo Stato identifica per salvaguardare il minore. Sicuramente occorre indagare sulla psiche dei genitori per comprendere la loro immagine dell’adozione.

3. Al termine degli incontri tenuti dalle A.S.L. verrà inviata una relazione al Tribunale dei Minori. Di norma il contenuto della relazione viene letto alla coppia, per cui è possibile comprendere l’esito delle indagini sostenute. Un approccio maturo e responsabile è fondamentale per avere un approccio positivo con il Tribunale dei Minori. Quest’ultimo, infatti, di norma non prevede di convocare le coppie per riverificare le intenzioni.

4. L’arrivo a casa del vostro bambino. In questa fase vi sono 2 periodi a seguito del fatto che il Tribunale vi ha affidato provvisoriamente un minore. 1° Periodo: al momento dell’abbinamento vi viene consegnato un documento di Collocamento Provvisorio del minore presso la vostra residenza, durante il quale il Tribunale nomina un Tutore. Il bambino ha residenza presso il Tutore, non può recarsi all’estero e non risulta ancora nello stato di famiglia dei genitori adottivi; ai genitori spettano le spese di sostentamento del minore e di tutte le altre attività correlate al rapporto genitori-figli. 2° Periodo: dopo alcuni mesi, se non sussiste più il rischio giuridico, ai genitori verrà notificato l’Affidamento Preadottivo del minore; il Tribunale incarica i Servizi territoriali di zona (A.S.L.) di vigilare sul buon andamento dell’affidamento preadottivo e di inviare dettagliate valutazioni (almeno al termine del periodo di 1 anno).

5. Il traguardo. Dopo che è terminata la fase precedente, la procedura si conclude con l’ordine, da parte del Tribunale per i Minori, di trascrizione del provvedimento di adozione definitiva nei registri dello stato civile del comune di residenza dei genitori. Con la trascrizione il minore diventa definitivamente membro a tutti gli effetti della nuova famiglia che è appena nata, obiettivo centrato! Adottare, implica tempo e pazienza. Ma conosci qualcosa che non richiede queste caratteristiche? Non credo! Tutti i passaggi dipendono da molteplici fattori come l’età del bambino, la nazionalità, la burocrazia. L’incontro tanto atteso alla fine accade. E’ un momento molto emozionante per i genitori. Essi saranno certamente in grado di amare questo bambino come essi desideravano, costruire assieme a lui una vera e propria vita di famiglia senza discriminazione, almeno nelle mura domestiche!

E tu, hai mai pensato di adottare un bambino? Se non avessi avuto i tuoi figli naturali, avresti pensato ad una adozione? Dimmelo nei commenti!