Nel sentire la parola seduzione, alla maggioranza viene in mente l’accezione erotica del termine – ovvero la conquista erotica – con finalità che vanno dall’atto sessuale al semplice essere ammirati, con molteplici sfumature anche sostanzialmente diverse tra loro e non sempre legate all’affettività o alla sessualità.

Ma l’accezione erotica della seduzione è solo una delle tante.

La parola proviene dal latino, con il significato di “condurre a sé” o comunque guidare qualcuno in una certa direzione, generalmente (ma non sempre) voluta con precisione da chi guida. In questo processo la persona sedotta può essere sviata dai propri intenti – qualora li avesse – o le si possono istillare intenti e le motivazioni che non aveva e che possono essere benefici e costruttivi o addirittura contrari al suo interesse e quindi distruttivi.

La seduzione può essere effettuata intenzionalmente, ma anche non intenzionalmente.

Ad esempio, le persone carismatiche hanno un potere seduttivo scaturito spontaneamente dalla loro autenticità, senza che essi facciano qualsiasi cosa o vogliano essere seguiti.

L’autenticità attrae chi è in cerca dell’autenticità. D’altro canto, la manipolazione intenzionale è una trappola in cui cade chi già di suo manipola se stesso, anche se non ne è consapevole.

Insomma, la seduzione non sempre è sviare dal bene, e non sempre è condurre al bene sperato o comunque desiderato.

La serie televisiva ci seduce a seguirla da un episodio all’altro, un libro ci seduce per leggerlo da un capitolo all’altro, una musica ci seduce per portarci ad esplorare determinate emozioni, per lo più ispiranti.

Un maestro ci seduce a seguire il suo insegnamento che ci fa crescere interiormente o in un certo ambito.

La pubblicità martellante ci seduce a desiderare e a bramare di ottenere certe cose a cui non abbiamo neanche mai pensato né in fondo hanno un significato per noi. Si tratta di bisogni indotti e della seduzione di massa.

I seduttori seriali fanno lo stesso con singole persone, facendo leva sui bisogni fondamentali o sulle frustrazioni, con la promessa implicita di soddisfazione.

Può trattarsi del bisogno di amore, di sessualità, di approvazione, di accettazione o di eccitazione.

I venditori seducono con promesse di vario tipo (più o meno esplicite), i personaggi pubblici spesso fanno lo stesso, ma a differenza dei veditori non commercializzano i beni direttamente.

I decisori nei vari ambiti seducono l’opinione pubblica spesso prima inducendo un bisogno, per poi promettere la soddisfazione dello stesso, ma anche facendo leva sulle emozioni forti (come lo sono quelle primarie, come la paura o la rabbia), per condurre a un certo tipo di risposta che si traduce in termini di tendenze comportamentali.

Tutti abbiamo sperimentato sia i benefici del potere seduttivo, che le sue maledizioni. È il contenuto che contatta le parti di noi e fa sì che si attivino le dinamiche di motivazione. La seduzione è anche bella.

Ora, come si fa a “scaldarsi senza bruciarsi”? Ovvero godere dei benefici della seduzione, senza cadere nelle sue trappole. Sfruttarla per crescere e ispirarci, invece di farci sfruttare da essa e finirne imprigionati.

Potenziarci invece di depotenziarci, lasciarci con la sensazione di piacere e di benessere, arricchiti, invece di cadere nel ruolo di vittima o rimanere con l’amaro in bocca.

La risposta è sempre, come per tante altre problematiche: consapevolezza e lavoro su se stessi.

Ecco perché conviene investire energie nella crescita personale:

1.Conoscere se stessi è il primo passo per poter conoscere gli altri e la realtà che ci circonda nel senso più ampio, con tutte le dinamiche in atto (nostre, interiori, quelle altrui o societarie).

Essere in grado di dire a se stessi: “Questa persona mi sta seducendo” ci mette in situazione di potere o no? Allo stesso modo, è importante essere consapevoli di star manipolando qualcuno o di partecipare alla manipolazione di massa. Ne va del nostro benessere, a breve e a lungo termine.

2.Essere in grado di entrare in contatto profondo con noi stessi ci permette di scegliere a quale parte di noi dare ascolto, di accorgersi a quale parte di noi qualcuno si rivolge e di decidere noi la direzione in cui vogliamo andare, senza essere passivamente trascinati.

Ci responsabilizza in questo senso. Fa parte del processo dell’empowerment personale.

3.Padroneggiare se stessi ci permette di lasciarci andare al gioco della seduzione, sapendo che si tratta del gioco, del godimento dell’aspetto ludico dell’esistenza.

4.Consapevolezza di se stessi permette di sapere su quali risorse possiamo contare nel cercare di sedurre noi l’attenzione di qualcuno.

Non importa a quali fini: di istaurare una relazione, di superare un colloquio di lavoro e farsi assumere, di stringere una nuova conoscenza, di portare a termine un obiettivo.

5.Consapevolezza ci permette di essere nel qui ed ora, il che è fondamentale per evitare la seduzione manipolativa, visto che essa fa leva sostanzialmente sulla dimensione del futuro.

Nel qui ed ora abbiamo sempre aggiornata la risposta alle domande fondamentali: Chi sono io? Che cosa voglio?

E tu, come te la cavi con la seduzione e la seduttività? Te ne accorgi quanta seduzione c’è in giro? Dimmelo nei commenti!