Tutti ammiriamo le persone di successo, quelle che in qualche modo si distinguono dalla media, ovvero dalla “normalità”.
Premesso che il concetto del successo possa essere vissuto o percepito in varie accezioni, è bene sottolineare che la sua valenza più importante è il significato che il successo – considerato sempre in riferimento a singole situazioni – ha per ciascuno di noi, nel nostro intimo, al di là delle considerazioni degli altri e delle tendenze (a volte le pressioni) dell’ambiente esterno.
Ciò che per una persona è un successo, per l’altra potrebbe essere considerato il suo opposto. Sebbene il concetto del successo sia relativo, quello che caratterizza tutti coloro che sentono di averlo ottenuto (con o senza il riconoscimento da parte degli altri) è una cosa sola: sono riusciti ad andare oltre i propri limiti. Ma che cosa è un limite? Sostanzialmente, sta a significare un confine che non può essere superato. O meglio, ritenuto tale. Alcuni limiti sono utili all’essere umano ed alla società: sono prevalentemente quelli che impediscono i comportamenti chiaramente distruttivi o autodistruttivi.
Hanno quindi una funzione protettiva, suscitando la paura al loro approssimarsi. La paura ha una funzione precisa: segnala il pericolo.
La variabilità di quest’emozione può andare dal timore, l’apprensione, la preoccupazione, l’inquietudine o l’esitazione fino ad una polarità patologica come l’ansia, il terrore, la fobia o il panico. Essenzialmente la paura può essere di natura innata (di fronte a stimoli fisici molto intensi, oggetti o persone sconosciuti, situazioni di pericolo per la sopravvivenza o circostanze contenute l’aggressività), oppure appresa, attraverso il meccanismo di condizionamento.
Ecco, qui arriviamo al tema dei limiti non più utili, la maggior parte dei quali è autoimposto (ma tuttavia percepito dai più come qualcosa fuori discussione, un confine invalicabile). La loro “utilità” è conservare lo status quo, a livello individuale e della società. Intendiamoci, un certo livello di status quo ha la sua ragione d’essere: soddisfa il bisogno di stabilità, di sicurezza.
Ma quando è eccessivo, scade nell’immobilismo, impedendo così la soddisfazione di un altro bisogno umano: quello di autorealizzazione, ovvero di crescita personale. “Non solo di pane vive l’uomo” vi dice qualcosa? Per evolversi, bisogna andare oltre i propri limiti. Cambiare. Uscire dalla zona comfort – così comoda ma…dove non alberga il successo.
La vita ci mette continuamente davanti alle sfide, alle prove – che possono essere fisiche o mentali/psicologiche. È la vita stessa che ci spinge ad andare oltre quello che abbiamo definito come propri limiti. Sta a noi accettare l’opportunità di crescere, facendo lo sforzo di cambiare, o rifiutarla, rifugiandoci nel “non è possibile”, “non fa per me”, “sì, ma non adesso”, “ho paura”, “io non sono così”, “è troppo difficile” (ah, quanto ci piace questa frase!)…
L’esempio più lampante delle prove fisiche brillantemente superate è Nick Vujicic, oggi uno speaker ispiratore internazionale, in soli 99 cm senza braccia né gambe. Ora, non pronunciamo di nuovo quella frase “Ma è difficile” – lo so che stava per uscire da sola. 🙂 Certo che è difficile!
Qualcuno conosce qualcosa di facile nella vita? Io no. “Non chiederti che sia facile, chiediti se ne vale la pena” – è una citazione di cui ora mi sfugge l’autore, ma che calza a pennello. Ho notato che nella società si è formato quasi un mito del facile. Ecco, le persone di successo ignorano questo mito. Vanno oltre i propri limiti. Si mettono in gioco quando la vita glielo chiede. Osano.
Dimenticano chi credevano di essere fino a ieri. Faticano. Calpestano il proprio bisogno di avere ragione. Rischiano di apparire impacciati. Cadono e si rialzano. Investono su se stessi. Piangono per una delusione, per poi continuare a sognare. Rompono gli schemi. Affrontano le paure. E le vincono. E tu? Che cosa è per te il successo? In che cosa vuoi ottenerlo? Cosa fai di diverso oggi per avvicinarti a esso?
Trovi il coraggio di dare quel bacio o di parlare di quel sentimento? Riesci a pronunciare quel “sì”? O quel “no”? Ti stai impegnando per fare quel lavoro che hai sempre voluto fare? Credi nel tuo sogno, nascosto nel cuore? Affronti la tua paura del momento? Investi sul tuo cambiamento?
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