Ma si può vivere senza amore? Chissà quante volte ce lo siamo chiesti!
L’amore è la forza più potente dell’universo e può fare tutto, guarire tutto, risolvere tutto. Attraverso l’amore si può dare la vita, procreare, emozionare, lo si può ricevere o darlo, ci fa crescere e ci fa vivere in comunità, l’amore è la sensazione che più ci fa vibrare.
Grazie all’amore ci muoviamo da Sud a Nord e viceversa, interagiamo, possiamo addirittura guarire dalla malattie ed espandere la benevolenza.
Crediamo che ci sono diversi tipi di amore; per esempio: l’amore che una madre prova per i suoi figli, l’amore tra amanti, l’amore di amici.
Crediamo che amiamo qualcuno perché forniamo a quella persona tutto noi stessi, ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di fare lo stesso con noi stessi.
Il vero amore è incondizionato. Si prova amore disinteressato, si vuole soltanto dare e ampliare il sentimento; non si ha bisogno di nulla in cambio.
Negli ultimi anni, in concomitanza con i progressi nel campo delle neuroscienze e, soprattutto, nella neurobiologia interpersonale, molti ricercatori hanno cercato di svelare i processi cerebrali che promuovono questa sensazione, arrivando spesso a conclusioni sorprendenti. Questi includono il potere di guarigione di disturbi psicologici, nonché la loro capacità di combattere l’ansia e lo stress.
Le scansioni del cervello hanno dimostrato che le relazioni d’amore sono centrali per la psiche e possono alterare i neuroni molto più di quanto si pensasse. I neuropsichiatri Daniel Siegel e Allan Schore della Università della California, hanno concluso che lo sviluppo vitale degli esseri umani dipende quasi interamente dall’amore che i genitori dichiarano ai loro bambini durante le prime fasi della crescita. Gli atteggiamenti ed abilità personali di base possono essere il risultato dell’affetto ricevuto.
Il sentimento di amore si impara durante l’infanzia e si basa sulle sinapsi e sulle funzioni del cervello che elabora con l’esempio. La chiave è la reciprocità, in modo che gli atteggiamenti e le virtù personali siano il risultato dell’affetto ricevuto, soprattutto dai genitori e, in misura minore e successivamente dal partner romantico in età adulta.
Sulla base di questi risultati, ecco una serie di principi da tenere a mente quando si sceglie un partner.
1. Un antidoto contro le malattie.
L’influenza positiva di affetto promuove anche la forma fisica. “I nostri studi hanno dimostrato che la relazione amorosa promuove la longevità delle persone, la salute fisica e mentale, la felicità e anche la saggezza”, dice Siegel. Corpo e mente sono quindi direttamente collegati. Scansioni cerebrali effettuate dalla neuroscienziata Naomi Eisenberger hanno associato delle similitudini a livello di “rotture amorose” con dei veri e propri danni fisici irreparabili ad alcuni centri nervosi. Al contrario, l’amore romantico può prevenire e curare le malattie proteggendo il sistema inmunitario.
2. I partner garantiscono sicurezza emotiva e fisica.
James Coan è un altro neuroscienziato che ha affrontato questi problemi nella sua ricerca. Nel 2006 ha condotto un esperimento con un gruppo di donne che hanno misurato i loro livelli di ansia e di resistenza al dolore, prima quando erano sole e poi quando erano accompagnate dai loro partner. Il risultato è stato che quando le partecipanti erano sole, sperimentavano una maggiore ansia, paura e dolore, mentre quando erano accompagnate l’esperienza è risultata meno traumatica. Da ciò ne consegue che i propri cari sono essenziali per superare le difficoltà della vita perché forniscono sostegno e sicurezza.
Tutte le relazioni lasciano dei segnali sulle nostre vite e in un modo o nell’altro, modificano le funzioni neuronali legati alle emozioni e ricordi. Da questo dipende la felicità e per raggiungerla, ci sono alcuni suggerimenti che ci possono aiutare sempre sulla base della reciprocità di atteggiamenti positivi tra le due parti.
3. Comunicazione.
Sentimenti espressi in modo appropriato sono fondamentali per generare empatia e imparare a risolvere i problemi di convivenza. Saper comunicare significa sapere ascoltare. Ciò richiede l’impegno della coppia di essere sempre attenti a venire in aiuto dell’altro. La persona con cui si condivide la vita deve essere anche la persona amica. Sia gli uomini che le donne hanno spesso bisogno di verificare l’affidabilità dei loro partner.
4. Instaurazione di un buon clima di fiducia.
Si tratta di uno dei capisaldi della relazioni sane, altrimenti possono sorgere gelosia e il rapporto va verso il deterioramento, fino a distruggerlo. La fiducia è fondamentale per mantenere una coppia stabile. Tutti noi ad un certo punto entriamo in contatto con persone piacevoli dell’altro sesso ed è naturale trovare del feeling, ma fare in modo che l’altra persona non abbia contatto con altri “rivali” è l’inizio della fine della relazione. In caso di dubbi, è meglio ammetterlo e discuterne con l’altra persona, sempre con rispetto e lasciando lo spazio per replicare.
5. L’equilibrio.
I partner devono essere complementari alla ricerca di uguaglianza quando si prendono decisioni, affrontare i problemi o assumere determinate decisioni. E’ essenziale per la costruzione di un giusto rapporto, cercare i punti di incontro, restando aperti al dialogo e negoziare una soluzione consensuale per i vari conflitti che inevitabilmente si presenteranno.
6. Proattività.
Dobbiamo attivamente lavorare per il benessere della coppia e, se un problema viene rilevato, agire prontamente prima che l’effetto sia insormontabile. “Uccidere il mostro finché è piccolo!” A breve termine può essere utile schivare i piccoli conflitti, ma alla fine questo atteggiamento fa solo muovere il risentimento fine a diventare più grande, diventando poi insostenibile e non più gestibile. Agire sulla causa per limitarne gli effetti ok?
7. Sperimentare.
Essere aperti a nuove idee ed esperienze è la chiave per non cadere in una buca. Quando si hanno dei bambini ad esempio, questi ultimi di solito occupano la maggior parte del nostro tempo e si tende a trascurare il ruolo che si ha all’interno della coppia. Il miglior compagno è quello che offre alternative e nuove visioni ogni giorno, che si riscontri una sintonia su ciò che si decide, e fornisce nuovi stimoli e prospettive di vita. Esiste secondo te? Dimmelo nei commenti dopo aver visto questa bellissima prova di fiducia!
Grazie per questo bell’articolo, uno spunto per molteplici riflessioni.
Sono d’accordissimo con te sul concetto dell’amore come la forza più potente dell’universo; l’amore in tutte le sue forme. Non possiamo fare a meno di amare, perché fa parte della natura umana. Anche le persone dal comportamento più cinico e crudele amano.
L’amore romantico, legato alla scelta del partner, è una questione complessa. I rapporti intimi sono la più grande palestra di vita, e hanno una finalità evolutiva. Già non è semplice fare i conti con le proprie scelte, figuriamoci armonizzare quelle di entrambi… Come afferma il motto del tuo sito, “tutto ciò che non cresce, muore”. Infatti, il tasso di mortalità dei rapporti è altissimo, soprattutto per il rifiuto di una o entrambe le parti di crescere. Ma a volte i rapporti finiscono proprio perché si è cresciuti, ed è arrivato il momento per altre lezioni che quel partner non può fornire. Ma tutto ciò cozza fortemente con i nostri concetti sociali sui rapporti…siamo inclini (erroneamente!) a vedere in ogni rapporto finito una sconfitta. La capacità di discernimento sottile qui è necessaria più che mai.
Come sempre, anche qui è fondamentale lavorare sulla propria crescita…più ci lavoriamo, più probabilità abbiamo di trovare il miglior compagno per noi (senza accanirci a cercarlo però). Ma quanto siamo disposti a permettere a noi stessi di trovarlo? A parole, tutti; sui fatti, pochi.
Direi che sia d’obbligo applicare la regola d’oro: dare per primi quel che vogliamo, soprattutto a se stessi. A noi, esseri umani, questo risulta molto difficile.
Cara Dani,
Non posso a questo punto non chiederti una domanda. Ma secondo te l’amore va ricercato e conquistato oppure ad un certo punto e momento opportuno “appare”?
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Secondo me, niente nella nostra vita “appare dal nulla”, tutto è la conseguenza della nostra intenzione e delle azioni compiute. Credo che tu ti riferisci al partner quando dici “l’amore”, e qui, secondo la mia esperienza e le riflessioni degli ultimi anni (la questione mi “sta al cuore”), la risposta non è univoca. L’impegno di ricercare e conquistare un partner adatto non sempre porta a trovarlo, a volte “appare” da dove non immaginavamo ci fosse – e qui torna preziosa la capacità di ricercarlo e conquistarlo, nella quale ci siamo esercitati precedentemente (e, ci pareva, inutilmente).
Credo che l’amore nel senso romantico sia una pianta selvaggia: cresce nei posti impensabili. Ma estremamente sensibile alle cure: se non le dedichiamo tutte le attenzioni che tu hai elencato nel tuo articolo, appassisce.
Cara Dani,
Sei d’accordo che vale questo prinicipio anche in amore: “Quando l’allievo è pronto il maestro appare!”
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Strad’accordissimo!!!
Un abbraccio 🙂