In una società come la nostra, dove tutto si focalizza sulla velocità, estetica per ottenere e mantenere successi esterni per una vita apparentemente più piena, l’esistenza di solitudine in ognuno di noi può essere presa come un valore immenso per metterci a contatto con la nostra crescita personale.
Indipendentemente dalla nostra percezione, il nostro livello di gratitudine verso la solitudine viene ampliato o rinnegato, nel momento in cui sei o non sei circondato di persone e ci sentiamo o non ci sentiamo considerati dal gruppo.
Noi non siamo vittime delle nostre circostanze, sono le circostanze stesse che ci obbligano a dare un nostro significato agli eventi esterni in base alla nostra esperienza, valori, educazione, cultura.
E così spesso ci lamentiamo della nostra solitudine, associamo particolare sofferenza al crescere della nostra età, ci confrontiamo con le persone che ci sono intorno a noi, viviamo il dolore per l’assenza di un partner sentimentale e/o figli, o, all’altro punto di vista possiamo vivere pienamente soltanto godendo di una vita in compagnia.
La mia intenzione con questo articolo, trasmettere il valore che esiste in ognuno di noi ogni volta che siamo soli. In tempi in cui abbiamo sempre meno tempo per noi stessi, schiacciati dalle nostre attività quotidiane (o meglio scegliamo di schiacciarci dalle nostre attività), ritengo della massima importanza sviluppare un equilibrio che ci permette di apprezzare quello che generalmente viene identificato come un modello negativo e migliorare la nostra vita conducendo una vita in armonia con il nostro ambiente.
A questo proposito, le seguenti azioni sono estremamente semplici e applicabili:
• Cerchiamo di valutare i nostri attaccamenti.
Questo punto, personalmente, è fondamentale. La consapevolezza che il livello di attaccamento che abbiamo in alcune cose materiali potrebbe diventare così intenso ci fa associare ad un rapporto di tossicodipendenza nel quale soltanto quando “riceviamo” stiamo bene altrimenti ci auto leggitimiamo a stare male! Ma perché per essere felice devo avere alcune cose (soldi, auto, vestiti, cellulari, etc.) o sentimenti dagli altri? Prova a lasciare questi attaccamenti per ritrovare te stesso in nuove azioni, come trovare il nostro equilibrio mentale, la nostra salute fisica, la nostra energia. Se oggi perdessi tutto ciò che hai, come ti sentiresti?
• Cerchiamo di connetterci con le nostre emozioni.
Avere la capacità di gestire i propri stati d’animo è molto importante. Connettersi con l’emozione di essere grato al mondo, alla vita, ai tuoi genitori che ti hanno generato, è probabilmente l’elemento più importante da considerare, perché ci fa sentire su un livello superiore, più spirituale. E’ un potere permanente e sarà con noi ogni giorno della nostra vita, il presente è un dono. Inoltre, vivere le nostre emozioni aiuta ad entrare in contatto con noi stessi senza false identità.
• Godiamoci la nostra solitudine.
Se siamo soli, piuttosto che correre a trovare qualcuno per accompagnarci in maniera quasi disperata, possiamo imparare a sentirci bene con noi stessi lavorando sulla nostra indipendenza. Semplicemente andando al cinema da soli, mangiare da soli. Se lavoriamo su noi stessi possiamo conciliarci con quella parte di noi che apparentemente vuole evitare la solitudine, che ci fa bloccare dinnanzi alla paura! Tuttavia, nel contesto di una relazione, se vogliamo invitare qualcuno a condividere la nostra vita, dobbiamo comprendere che in ultima analisi, e qualunque cosa accada, faremo sempre affidamento prima in noi stessi e poi negli altri, poi.
La solitudine può essere affrontata da diversi punti di vista e, quindi, ci sono molti modi per lavorare su noi stessi. Piuttosto che vederla sempre come un problema, è importante valutarla anche come una qualità con un enorme potere. Può agire sulla nostra vita come una spinta al cambiamento, alla meditazione e alla realizzazione interiore.
E tu come interpreti la tua solitudine? Dimmelo nei commenti.
Ciao!Sono assolutamente d’accordo con quanto detto nell’articolo; in affetti io ho sperimentato sia l’aspetto positivo che negativo della solitudine, che senz’altro ha una doppia sfaccettatura; sicuramente è sbagliato isolarsi o ancor peggio essere isolati dagli altri senza motivi validi, ma è altrettanto negativo non riuscire a stare soli con noi stessi, perchè sono i momenti in cui abbiamo maggiore capacità e possibilità di riflessione, di metabolizzare determinate cose, di coccolarci prendendoci del tempo tutto per noi; personalmente sento sempre il bisogno di aver dei momenti solo miei, da non condividere con nessuno, probabilmente perchè sono molto riflessiva e mi piace avere dello spazio tutto per me in cui non devo rendere conto di niente a nessuno di come passo il mio tempo, anche perchè ho un marito che invece mi sta sempre addosso, anche scherzando, per carità, ma con cui litigo sempre per le enormi differenze caratteriali; non a caso, lui non riesce a stare solo e non cerca mai la solitudine ;-), il mio contrario per l’appunto. Cosa ben diversa ovviamente la solitudine forzata che diventa emarginazione e che è una piaga isolata che andrebbe affrontata sempre e seriamente percè facilmente porta le persone, soprattutto magari le più anziane o malate, a perdere anche la stessa voglia di vivere, perchè l’uomo è pur sempre un animale sociale , destinato al contatto con gli altri e non alla solitudine eterna, soprattutto quando più che di solitudine si tratta, in maniera molto diretta e senza ipocrisia, di vero e proprio abbandono in quei casi. Difficile trovare una persona che per sua scelta , decide di essere perennemente sola; è contro la stessa natura dell’uomo
Cara Claudia,
Grazie per il tuo prezioso contributo! Sempre molto in profondità con te stessa e diretta con le tue emozioni! Non è mai facile ascoltarsi…
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Ah, io adoro la solitudine! Passare del tempo da sola e andare ai posti da sola: che senso di libertà! Secondo me, la solitudine è l’unico modo per riconnettersi con la parte più profonda (e quindi più autentica) di noi stessi. Una dose quotidiana di solitudine è davvero salutare. E’ vero che “l’uomo è un animale sociale”, ma per comunicare on gli altri deve prima comunicare con se stesso…altrimenti il rischio di confondersi le idee è dietro l’angolo. E da lì a trovarsi a vivere la vita che non si desidera davvero (anche nelle piccole cose) il passo è breve.
Standing ovation per la solitudine! Grazie Pierluigi, di quest’omaggio a un aspetto, come dici tu, molto spesso demonizzato!
Cara Danijela,
Concordo il tuo commento e piace la dose quotidiana di solitudine, crea veramente una riconnessione con sé stessi!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Io sono una persona che sta molto bene da sola, anzi mi piace stare da sola.. mi capita di andare da sola al cinema, alle mostre, a convegni e ciò non mi crea problemi. Mi sento coccolata! il problema arriva quando trovo delle persone che costantemente mi dicono che sono “sprecata” stando a casa facendo ciò che mi piace fare. A volte ho delle crisi per questa continua “pressione”. Insomma, non credo di essere “perduta” come gli altri mi dipingono. Ho delle amicizie ma non mi piace cerarle tutti i giorni. Le cerco quando sento la necessità di vederle, sentirle, quando sento il bisogno dell’altro. Amo stare da sola tra le mie cose, le mie passioni. Lì mi sento bene. Mi rigenero
Cara Reina,
L’articolo allora è pensato per te! Tu rappresenti l’esempio vivente che la solitudine può avere un potere straordinario e non essere sempre e soltanto “etichettato” come un problema!
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Sono sempre circondata di persone, soprattutto al lavoro.in cAsa condivido gli spazi con mio marito ma entrambe amiamo avere i nostri spazi di solitudine. Così, senza grossi problemi capiamo quando altro vuole stare solo e lasciamo i suoi spazi. Abbiamo la stessa voglia di stare insieme quanto di ritirarci con noi stessi equesto è il nostro equilibrio. Per me è quasi la perfezione.
Ciao Patrizia,
Bene, essere in equilibrio dinamico non è mai facile, ottimo risultato!
Direi eccellenza (il meglio che si può fare di una prestazione o situazione) invece che perfezione (esiste la perfezione?)
Un abbraccio,
Pierluigi D’Alessio
Per me solitudine questo spazio dove sto bene con me stessa.Dove trovo silenzio pace felicita serenita.
Questo luogho dove mi ritrovo con la mia Anima
Ciao Maria,
Benissimo. Questa è meditazione!!!
Un abbraccio!
Pierluigi D’Alessio