Tutti noi siamo presi dalla corsa a raggiungere un titolo di studio per ottenere il lavoro, e magari più di un titolo/specializzazione o facendo le attente considerazioni su quale sia più “spendibile” e più richiesto sul mercato di lavoro oggi.

La nostra attenzione è concentrata esclusivamente su questo “pezzo di carta”, deviando magari anche le scelte da quello che ci piacerebbe fare a quello che “rende” di più.

La formazione specifica è senza dubbio importante, ed è la base imprescindibile per l’esercizio dei mestieri e professioni, di qualsiasi ambito si tratti. Ma è anche vero che in alcuni settori c’è molta concorrenza, e i candidati per le selezioni sono molti, a parità di titolo ed esperienza già acquisita. Allora cosa è che decide per la preferenza di un candidato piuttosto che l’altro?

In fase di selezione e di valutazione dei candidati, oltre alle capacità e conoscenze specifiche o tecniche, la direzione delle risorse umane (sia nelle grandi organizzazioni che nelle piccole imprese) valuta anche le cosiddette soft skills ovvero le competenze trasversali.

Anzi, secondo alcune evidenze, esse hanno un peso più rilevante rispetto alle capacità tecniche, dette anche hard skills. Per intenderci, le hard skills sono facilmente quantificabili attraverso i titoli di studio e gli attestati di vari tipi, direttamente rilevanti per il lavoro e più facili da imparare. Ma quelle che hanno un peso decisivo nella scelta di assumere un candidato (a parità di titoli) sono le soft skills, a cui appartengono le abilità e gli attributi inquantificabili, molto difficili da insegnare, che riguardano l’approccio e lo stile lavorativo.

Ma cosa sono, precisamente? Si tratta di “caratteristiche attitudinali” che rendono un lavoratore, a prescindere dal ruolo che ricopre, una buona risorsa per qualsiasi azienda. Non possono essere certificate, ma sono dimostrabili sul campo, e per essere acquisite da un individuo devono essere coltivate e sviluppate giorno dopo giorno, spesso molto più a lungo delle competenze tecniche.

Per gli intenditori delle risorse umane il loro valore è chiaro. I candidati con forti competenze trasversali sono molto richiesti per diversi tipi di lavoro. Le soft skills sono gli attributi personali di cui si ha bisogno per avere successo sul posto di lavoro, spesso legati a come si lavora con gli altri.

Queste competenze trasversali così importanti sono molte, alcune più rilevanti per certi ambiti lavorativi piuttosto che in altri, ma alcune sono di fondamentale importanza in qualunque ambito di lavoro.

Per cui, cercare di coltivarle o svilupparle (qualora non ci fossero tra le nostre attitudini) può solo giovare al nostro curriculum (in cui enfatizzarle) ed allo sviluppo della carriera. I datori di lavoro vogliono lavoratori che siano in grado di interagire efficacemente con gli altri per lavorare, in quanto bisogna riuscire a creare un accordo con tutte le persone con cui si interagisce, inclusi manager, collaboratori, clienti, venditori, clienti e chiunque altro sia incluso nel processo del lavoro.

Vediamone insieme alcune:

1. Abilità comunicative

Le capacità comunicative (comunicare in modo chiaro ed efficace) sono importanti in quasi tutti i lavori, siano esse conversazioni verbali, nell’approccio diretto, che telefoniche o per iscritto. A queste capacità appartiene anche quella di essere un buon ascoltatore ed anche ascoltare empaticamente gli altri. Ascoltare è un’abilità particolarmente importante nei lavori di assistenza ai clienti, ma anche nel lavoro di gruppo. Tra queste abilità possiamo raggruppare: comunicazione verbale, comunicazione visiva, capacità di scrittura, in particolare scrivere relazioni e proposte, ascolto, fare una trattativa, comunicazione non verbale, persuasione, presentazione, parlare in pubblico, leggere il linguaggio del corpo, storytelling.

2. Abilità interpersonali

Nessun lavoratore è un’isola, ed è fondamentale saper interagire, ascoltare, ispirare a partecipare, mitigare i conflitti, relazionarsi con i clienti e i collaboratori esterni. Teamworking ovvero il lavoro di squadra, a prescindere dalla posizione gerarchica che si occupa, è un’abilità indispensabile in quasi tutti gli ambienti lavorativi.

Alcune abilità legate al lavoro di gruppo includono la capacità di negoziare con gli altri e di riconoscere e apprezzare la diversità in una squadra. Un’altra abilità correlata è la capacità di accettare e applicare il feedback degli altri. Altre abilità associate a questa categoria: affrontare situazioni difficili, assistenza ai clienti, intelligenza emotiva, capacità di trattare con personalità difficili, competenza interculturale, lavoro di rete (networking), capacità di vendita, capacità di creare un gruppo di lavoro affiatato (team building).

3. Creatività e pensiero critico

Indipendentemente dal tipo di lavoro, i datori di lavoro vogliono candidati in grado di analizzare situazioni e prendere decisioni informate. Sia che si stia lavorando con i dati, insegnando agli studenti o fissando un circuito elettrico, bisogna essere in grado di capire i problemi, pensare in modo critico e trovare soluzioni. Le abilità relative al pensiero critico includono creatività, flessibilità, curiosità, adattabilità, senso estetico, osservazione critica, desiderio di imparare, attitudine alla formazione permanente, flessibilità, pensiero innovativo, pensiero logico, problem solving, abilità di ricerca (trovare rapidamente l’informazione necessaria), capacità di analisi e di sintesi, amministrazione di risorse, pensare fuori dagli schemi, tolleranza al cambiamento e all’incertezza, capacità di stabilire le priorità, time management (gestione del tempo), multitasking, attenzione per i dettagli.

4. Leadership

Anche se non si tratta di attività con un ruolo di commando, la maggior parte dei datori di lavoro vorranno sapere che si è in grado di prendere decisioni quando si arriva a una situazione critica (effettuare leadership su se stessi) e in grado di gestire situazioni e persone.

Essere in grado di prendere iniziativa autonoma in una situazione difficile e aiutare a risolverla è qualcosa che i datori di lavoro cercano in potenziali impiegati. Se poi si tratta di un lavoro che ha il potenziale per la carriera, il datore di lavoro vorrà sapere che il candidato ha quello che serve per diventare un leader in futuro.

Altre abilità legate alla leadership includono la capacità di risolvere problemi e conflitti tra le persone, prendere decisioni esecutive, capacità di delegare, essere un facilitatore, dare un feedback chiaro, gestione di team remoti e i team virtuali, gestione delle riunioni, gestire conversazioni difficili, gestione dei talenti, capacità di motivare se stessi e gli altri, mentoring, supervisione, capacità di ispirare gli altri, gestione di un progetto, affidabilità, capacità organizzative, decision making (capacità di valutare ed effettuare una scelta più appropriata possibile), responsabilità, tenacia.

5. Attitudine positiva

I datori di lavoro sono sempre alla ricerca di qualcuno che porti un atteggiamento positivo nei confronti dell’ufficio. Vogliono dipendenti che saranno amichevoli con gli altri, desiderosi di lavorare, e in generale con i quali è un piacere stare insieme. Essere in grado di mantenere un atteggiamento positivo è particolarmente importante se si lavora in un ambiente di lavoro frenetico e ad alto stress. A questa categoria appartengono anche l’atteggiamento fiducioso, cooperativo, cortese, energico, entusiasta, amichevole, rispettoso, paziente, onesto, una sana dose del senso dell’umorismo e la capacità di mantenere equilibrio tra vita privata e lavoro.

6. Lavoro etico

I datori di lavoro cercano candidati di lavoro con una forte etica del lavoro. Le persone con una forte etica del lavoro arrivano al lavoro puntuale, completano i compiti in modo tempestivo, rimangono concentrati e rimangono organizzati.

Sono in grado di pianificare il loro tempo e completare il loro lavoro a fondo. Una forte etica del lavoro è difficile da insegnare, quindi i datori di lavoro la valutano con attenzione. In questa categoria appartengono: etica professionale, competitività, dedizione, affidabilità, persistenza, rispetto dell’etichetta aziendale, autocontrollo, pianificazione strategica, rispetto dell’etica aziendale, consapevolezza del proprio ruolo nel branding aziendale.

E tu? Come te la cavi con le soft skills? Sospettavi di avere così tante risorse che magari non avevi valorizzato? Quali sono il tuo punto forte e quali sono da sviluppare? Dimmelo nei commenti!