superare la crisi di coppiaGeneralmente davanti ad una crisi di coppia c’è chi si proclama innocente, ma due persone quando si accoppiano sia di fronte alle opportunità che alle difficoltà hanno uguali responsabilità, un partner funziona bene se le due parti sono coinvolte nella relazione.

Ho individuato delle tipologie di partner che in qualche modo presentano dei comuni denominatori, tra cui:

La coppia scintillante. Queste coppie sono costantemente orientate ad avere il potere, sono cresciuti con genitori dove uno comandava e l’altro obbediva, uno era il più forte e l’altro è stato il più debole. Poi queste coppie iniziano a combattere tra di loro dicendo cose come “Ho i miei diritti”, e dall’altra parte “Ho i miei diritti” o “Non mi invadere questo spazio” e l’altro dice “Non mi invadere il mio”. Ciò che è in gioco in queste coppie è quello di vedere chi è il più forte. Si tratta di un tipo di competizione tra due che porta però allo sfinimento di energie e risorse.

La coppia di buoni amici. Queste coppie sono noiose, vanno d’accordo tra di loro, ma hanno solo routine. Si conoscono bene, non invadono i propri spazi, ma hanno raggiunto un punto in cui hanno perso l’erotismo e la passione.

La coppia complementare. Questa coppia è una compensazione di bene, uno si prende cura dell’altro, e l’altro si fa proteggere. Uno è come la madre e l’altro è come il figlio. C’è chi prende l’iniziativa e chi obbedisce. Uno ha un carattere più tranquillo e l’altro più forte.

La coppia vittima. Cose come “La mia vita è un casino, perché ho te” o “Non sono felice per colpa tua!” o “E’ colpa tua se non ho potuto studiare”, questi possono essere esempi di dialoghi a voce alta del loro pensiero, uno dei due agisce come se tutti i problemi fossero dovuti a causa del partner.

Ecco 3 aspetti importanti che possono risolvere alcune crisi di coppia:

1. La cura del conto corrente emozionale.

Il conto corrente emozionale, è stata un’espressione coniata da un grande come Stephen Covey nel testo, tra i migliori libri di crescita personale “Le 7 regole per avere successo” che praticamente significa che non posso prelevare stati d’animo se prima non deposito, proprio come il denaro che abbiamo nel nostro conto corrente bancario. Ad esempio: Non posso chiedere affetto se prima non lo deposito (cioè prima non lo fornisco al partner ma vale anche per le amicizie e per le altre relazioni!).

Non posso chiedere amore se prima non lo fornisco io per primo. Non posso chiedere di capirmi, se per primo io non cerco di capire gli altri. Questo ha a che fare con il senso comune, ma per qualche motivo, si tende a chiedere e pensare che l’altro deve sapere ciò che ci accade. Ciò che tu semini è quello che raccogli. Piccoli gesti di cura, affetto, carezze, parole, ascolto, ecc. produrranno in qualche modo e misura un ritorno quando ci saranno i tempi duri per tutte le coppie, diciamo che sarà il momento per fare un prelievo dal conto corrente emozionale.

2. Recuperare progetti personali.

Non si forma nessuna coppia se si mette il proprio partner al centro di tutto, bisogna avere i propri sogni e progetti. Le coppie che ora hanno più di 70 anni e sono ancora assieme credi che siano sempre stati 2 cuori e una capanna? Che la pubblicità del “Mulino Bianco” sia stata copiata da questi esempi? Per generazioni e generazioni le donne hanno dovuto accompagnare l’uomo, crescere i figli essendo in casa, probabilmente mandare giù molti bocconi amari e tradimenti compresi ma probabilmente non avevano alternative in quanto se avessere deciso di restare da sole non avrebbero saputo cosa fare con le proprie vite: mancava di indipendenza emotiva ed anche economica. Ma adesso non è più così, il mondo è cambiato! Devi pensare a te, ma non per egoismo negativo ma esaltare quello che ti piace, che cosa ti ispira, ciò che si ama, e seguire quella linea per recuperare i tuoi progetti personali, i tuoi obiettivi. Tutto questo per il tuo appagamento personale e di conseguenza per la sopravvivenza della coppia!

3. Conoscere la mappa emozionale del tuo partner.

Questo significa dare il permesso di privacy. Vi è un esercizio molto semplice ma efficace da fare in coppia: parlare come parlarebbe l’altro. Cioè, invertire i ruoli. Poi un membro della coppia può chiedere all’altro cosa desidera, ad esempio: “Dimmi cosa ti piace fare?” “Perché ti piace camminare?”, “Ti piace spendere soldi nei negozi?”, “Dimmi che cosa hai paura?”,”beh … io non lo so”. Si arriva ad un punto in cui i due iniziano a conoscersi veramente come coppia.

Può sembrare incredibile ma in queste situazioni si scoprono aspetti che nessuno dei due partner aveva mai avuto il coraggio di esternare e cadono tutte le aspettative!

Si possono trascorrere anni assieme a qualcuno e non esprimere mai veramente ciò che si desidera, forse perché non si è mai dato il permesso agli altri di “avvicinarsi” nel nostro territorio.

Tante coppie possono essere da molti anni insieme e non essersi mai veramente conosciuti. Le crisi ci permettono di sbloccare il potenziale che abbiamo salvato e si creano nuove opportunità, ciò significa che le crisi sono momenti anche positivi.

Una crisi in merito si ha per la perdita dell’amore romantico. Cioè, qui la coppia entra in una routine, sempre la stessa, allo stesso tempo, nello stesso modo, gli stessi posti dove andare, utilizzano le stesse parole, lo stesso contatto fisico… tutto fatto a memoria. Già per natura le coppie tendono ad avere una loro monotonia e appare strategico rincorrere l’ideale di coppie felici: cioè quelle che vivono con creatività.

Ecco un esercizio molto efficace e semplice da fare: Durante la settimana, scegliete un giorno ciascuno in cui il partner deve organizzare la serata, l’uscita, l’evento (anche se si sta a casa).

Questo programma così piccolo e semplice, genera un piccolo cambiamento che può generare nuove emozioni.

Perché ci sono coppie che hanno la percezione di conoscere fin troppo l’altro e tutto viene poi dato per scontato. E di scontato in questo splendido viaggio chiamato vita, non c’è nulla! Se per esempio tuo marito non condivide nulla con te, né felicità, né tristezza e noti che c’è un abisso tra voi, considera quanto segue: Quando un uomo ha un problema, è silenzioso.

Quando una donna ha un problema, parla. Non voglio generalizzare ma statisticamente gli uomini parlano 10.000 parole al giorno, mentre le donne 20.000. Molte donne hanno bisogno di parlare per sfogarsi, perché è il loro modo di esprimere le emozioni, e gli uomini in generale, quando hanno un problema sono silenziosi, quindi a volte è necessario e determinante rispettare questi diversi modi di essere.


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Spero sinceramente sei stato utile questo articolo, ti chiedo un breve commento scritto se mi segui e ritieni questo lavoro di valore per poter opeare da ora un miglioramento con il tuo partner.